Aprilia, scintille in consiglio per la questione dei contributi elettorali

Antonio Terra e Carmen Porcelli

Il caso dei contributi elettorali erogati a favore del sindaco da parte di ditte private operanti sul territorio, tra cui anche la Rida Ambiente di Fabio Altissimi, è finita in consiglio. Il Sindaco di Aprilia Antonio Terra è stato chiamato a dare spiegazioni alla città sui contributi ricevuti in campagna elettorale dai privati, in particolare dal patron di Rida che erogando 10mila euro, ha coperto il 40% dei costi. Ricevendo il contributo di per sè il sindaco non ha commesso alcun illecito, tuttavia a gonfiare il caso sono state le intercettazioni tra il sindaco e l’imprenditore relativi al 2013 che dimostrano rapporti diretti tra i due e un sindaco propenso a “raccontare” fatti legati alla sua attività amministrativa. Se il primo cittadino non ha mai negato quei rapporti costanti, in prima battuta aveva dichiarato di non essere a conoscenza dei nomi di chi aveva finanziato la sua campagna elettorale, salvo poi essere smentito dai fatti.

L’intervento del sindaco “Secondo l’opposizione- ha detto il sindaco- l’amministrazione non sarebbe libera di prendere decisioni legate all’attività amministrativa in virtù di quel contributo e di quello erogato dalla ditta Onorati e dalla società titolare del progetto per la realizzazione delle terme di Santo Stefano. Li sfido oggi a portare gli atti che dimostrino questa loro tesi. Con la Rida abbiamo ben otto contenziosi aperti e non ci siamo tirati indietro quando si è trattato di opporsi alla Discarica di La Gogna; Onorati è arrivato ultimo nella gara per la gestione del trasporto scolastico e quanto alle terme si tratta di un progetto vecchio, risalente al 1999. Di altre vicende si discuterà nelle sedi opportune”.

La risposta di Carmen Porcelli Dopo di lui ha preso parola il consigliere comunale Primavera Apriliana Carmen Porcelli, un  intervento tutto teso a dimostrare la corsia preferenziale che il Comune di Aprilia avrebbe riservato al privato. “Già durante la campagna elettorale- ha detto Carmen Porcelli- era noto a molti chi ci fosse tra i finanziatori e settanta giorni fa, di fronte ad un progetto che minacciava la salute dei cittadini e dell’ambiente, ho preso coraggio e glie l’ho chiesto pubblicamente perchè speravo che lei smentisse. E’ chiaro che rispondendo si le sarebbe stato inferto un duro colpo alla sua immagine, che la sua credibilità sarebbe stata pesantemente e irrimediabilmente intaccata, che quelle due colonne di legalità e trasparenza si sarebbero sbriciolate sotto il peso di questo macigno. Il portato storico del suo predecessore ha illuso i cittadini di Aprilia che avevano visto in lei il naturale successore di D’Alessio. Lei, avrebbe dovuto ricordare, che ha vinto sì ma cavalcando l’onda dell’entusiasmo che Domenico D’Alessio era riuscito a creare e a lasciare intorno a sé. Non ha vinto Antonio Terra, ha vinto Domenico D’Alessio. Nel 2009, come nel 2013. Sarebbe stato opportuno da parte Sua non dimenticarlo . Avrebbe dovuto ricordarlo quel 27 luglio, giorno nel quale attraverso una lettera aperta le chiedevo di rendere noti i finanziatori della sua campagna elettorale, lei ne ha invece lasciati passare oltre quaranta ed ho dovuto tappezzare la città di manifesti per indurla ad ammettere che sì era vero, che lei aveva percepito a titolo di finanziamento della sua campagna elettorale 10mila euro dalla Rida Ambiente. Da quel momento lei ha costruito una linea difensiva debole e inconsistente, linea che ha cambiato giorno dopo giorno: prima la provocazione, passando per le accuse rivolte ai giornali e chiudendo con la denuncia di un complotto ordito dai poteri forti rei di aver ordito una cospirazione ai suoi danni.  Quali poteri forti! Lei sindaco ha vinto con una percentuale del 60%! I poteri forti sono con lei e oggi a confermarcelo sono anche i versamenti effettuati sul conto corrente della sua campagna elettorale. Ancora: ha tirato in ballo, come un uomo che non riesce a liberarsi dai rimorsi – e che ogni notte riceve in visita i fantasmi del passato a spaventarlo – il suo ex assessore alle Finanze, senza avere il minimo scrupolo di cosa avrebbe potuto provocare alla sicurezza personale della mia figlia, associarmi a vicende che lei solo conosce e che sono ancora senza una risposta, che hanno provocato le dimissioni di un amministratore e sulle quali le indagini non hanno portato ad individuare nessun colpevole.  Fino a ieri Chiusolo era l’uomo immagine della sua coalizione, il simbolo della lotta all’Aser, una delle colonne della legalità e della trasparenza…e poi? Infine ha indicato quali registi di una fantasiosa congiura, la stampa nazionale, prima ancora quella locale.  I giornalisti non hanno fatto altro che svolgere il loro mestiere, mestiere che a lei piace quando si limita a raccogliere la sua propaganda, e che invece critica quando il giornalista, esercita in maniera libera e critica la professione. Le intercettazioni pubblicate sul quotidiano Latina Oggi hanno portato alla luce uno spaccato di vita politica deteriorato, fortemente deteriorato. Nulla di illegale, ma è il segno evidente che la tensione morale ed etica in questa città è precipitata.  Lei ha, o aveva perché ora non ha più rapporti con quell’imprenditore, questo dice sindaco nella nuova versione dei fatti – l’ennesima ricordo – pertanto prima poiché aveva questo rapporto stretto con Fabio Altissimi aveva bisogno di confrontarsi ogni giorno, più volte al giorno, con quella persona, che addirittura le suggeriva articoli da leggere, materiale da consultare (sempre come risulta dalle intercettazioni telefoniche – perché lei non è un tuttologo diceva) perché sindaco? gli deve forse dare conto di qualcosa? Della sua attività di amministratore? Lei è un uomo libero sindaco, oppure vittima dei finanziatori della sua campagna elettorale? E’ moralmente libero, come diceva di essere nel suo programma elettorale? Un uomo è moralmente libero quando nel pieno possesso della sua umanità vivente giudica il mondo e giudica gli altri uomini, con sincerità senza compromessi. Tanto sono stretti i suoi rapporti con il signor Altissimi, così riportano le intercettazioni telefoniche, che le giustificazioni, le sue, non stanno in piedi: vi sentite più volte al giorno ogni giorno, andate a cena insieme o a mangiare una pizza ed è solo in seguito alla pubblicazione di queste intercettazioni che lei stesso è costretto ad ammettere che a legarvi è anche una profonda famiglia, fatta – ma questo lo sapevamo tutti – di incontri insieme alle rispettive famiglie, con le quali insieme condividete viaggi e compleanni. Amicizia che però si interrompe improvvisamente quando lei chiamato a renderne conto dai suoi alleati confeziona l’ennesima improbabile versione. E a fronte di tutto ciò lei non può venirci a raccontare di aver appreso del contributo di diecimila euro – quello versato dal suo amico e imprenditore del settore dei rifiuti – dopo tre anni, anzi nel maggio del 2016 – senza che questo cercasse un riscontro alla sua donazione, senza che cercasse di trovare soddisfazione a quella elargizione – utile sindaco, lo ricordiamo – a svolgere una campagna elettorale e a farla rieleggere. Le intercettazioni ci chiariscono finalmente ciò che tra le righe negli atti leggiamo. Lei sostiene che il comune ha diversi contenziosi con la Rida, tutti aperti però dalla Rida, eppure io le dico che vanno d’amore e d’accordo proprio come la sua amicizia con l’imprenditore Fabio Altissimi. E le dimostro il perché.

  1. Il territorio già compromesso

Il 12 novembre 2002 in Regione lei sindaco, all’epoca assessore all’urbanistica, rappresentava il Comune di Aprilia in Regione nella conferenza istruttoria che avrebbe dato il via all’ “ampliamento dell’impianto di smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi sito ad Aprilia”; in quella conferenza istruttoria, così riportano gli atti, “il Comune di Aprilia esprime(va) parere favorevole, in quanto l’attività è già esistente ed opera in un territorio già compromesso”. Il primo ampliamento di un sito che negli anni a venire avrebbe addirittura quadruplicato i quantitativi conferiti.

Siamo nel 2016 e alle pagine 8 e 9 della relazione non tecnica presentata dalla Società Paguro Srl si parla di “territorio compromesso”: può dargli torto sindaco Lei oggi se già 14 anni fa questo era un territorio compromesso?

E’ stato lei sindaco ad autorizzare, ritenendo che ci fossero le condizioni già allora, il primo e più importante atto per arrivare all’ampliamento del sito; ed è stato sempre lei sindaco a partire da quello stesso anno a gestire all’assessorato all’urbanistica lo strumento delle perimetrazioni e della variante poi?

2) La demolizione della palazzina uffici

  • Nel 2003 Rida chiede di demolire un edificio: e la Regione autorizza “l’ampliamento consistente nella palazzina uffici, servizi e laboratorio, previa demolizione dell’edificio esistente”… siamo sicuri che la vecchia palazzina uffici sia stata demolita? Da google map risulterebbe che la vecchia palazzina uffici è viva e contemporanea e lotta insieme a noi: sa dirci perché?

La conferenza dei servizi del 2011

E sempre nel 2011 si è arrivati a rilasciare altre ed importanti autorizzazioni, (intervento di adeguamento funzionale per la realizzazione di un sistema di bioessiccazione dei rifiuti urbani indifferenziato)

3) La variante del 2012

Arriviamo alla delibera approvata dal consiglio comunale la numero 71 del 15 novembre 2012 con la quale si dà atto che “la società dovrà in fase di dismissione e/o chiusura dell’impianto, provvedere alla bonifica dell’area secondo la normativa vigente alla data della chiusura dell’impianto”.

Dalla stenotipia di quella delibera, che ho acquisito presso la segreteria nei giorni scorsi, come lei ben saprà … ricorderà lei disse “noi abbiamo la fortuna che sono stati autorizzati due impianti eccellenti su questo territorio e che a breve ne vedremo delle belle su questo tema nel Lazio”.

Cioè sindaco, cosa avremmo visto a quali belle (cose) si riferisce al progetto di una discarica?

Proseguo la lettura: “sono anche un valore – riferito ai due impianti – perché sicuramente avremo un ristoro mediamente di circa 500mila euro l’anno”.

A proposito del ristoro a pagina 50 di quella stenotipia lei asseriva “nei prossimi giorni convocheremo la commissione per approvare un regolamento per utilizzare l’intero ristoro a beneficio della situazione urbanistica partendo da quel quartiere”.

E’ successo sindaco? No, non è accaduto ed è stato solo rispondendo alla mia interrogazione (Giornale del Lazio, pag 10 del 10 – 24 aprile 2014) che lei ha dovuto ammettere che l’introito derivante dal ristoro finisce nel calderone del titolo II delle entrate e che non può essere per legge vincolato.

Un’altra omissione o bugia, la chiami come vuole.

Ciò che fa più riflettere e che un consigliere di opposizione le diceva “Questo a mio avviso è un meccanismo per autorizzare una discarica sul nostro territorio (…) e se chiude Roma noi ci troveremo invasi”…

Possibile sindaco che lei una cosa simile non l’abbia affatto presa in considerazione?

Glielo dico io cosa ha risposto, che l’autorizzazione la prima alla Rida era stata concessa dalla giunta Cosmi nel 1999.

Per quanto riguarda l’aspetto urbanistico “non vi è alcun problema in questo senso particolari vincoli sul Prg quindi come può essere tutelato un fosso che è a una distanza di 150 metri, quindi non c’è una tutela particolare perché sono strutture che non inquinano perché fanno un processo di lavorazione e portano via” – pagina 50 di 75.

Marchitti: non si può far credere che noi staremmo autorizzando una discarica ed è disonesto dirlo perché forse questo territorio a differenza di altri potrà vantare in situazioni di emergenza che questa regione rischia, da un punto di vista del conferimento dei rifiuti, potrà vantare delle opportunità che in termini di cosiddetta chiusura del ciclo dei rifiuti, nei suoi confini, cosa che pochi Comuni in questa regione hanno” … “però sappiamo bene che a differenza di altri Comuni noi potremmo essere un comune oggi ed in prospettiva futura che può scongiurare eventualmente l’apertura di altre discariche”…

Franco Gabriele ci raccontava che era andata a zurigo a trovare il cugino e scopriva che “nel centro di zurigo c’era un inceneritore” e notava “qui ci inalberiamo per ogni cosa” .

Voialtri scusate non siete quelli che si sono inalberati per la Turbogas?

Non sono mai stato in quell’azienda

  • La cosa più divertente di tutte però sindaco, mi lasci dire la dice lei: alla domanda di un consigliere comunale se il sistema di bioessicazione dei rifiuti tramite biotunnel era già funzionante lei rispondeva

Se è già operativo o no, non glielo so dire sinceramente, perché io non ci sono mai entrato dentro a quell’azienda”.

Sindaco vede lei fino adesso ci ha raccontato una serie di non verità. Adesso credere anche che lei non è mai stato in quello stabilimento ci chiede davvero troppo.

Signor sindaco lei esclude che qualche società a lei direttamente riconducibile, o magari indirettamente, abbia svolto lavori presso l’impianto di via Valcamonica?

Le analisi dell’Arpa

Tra il 2010 e il 2011 l’Arpa ha effettuato dei prelevamenti sulle acque reflue industriali al pozzetto fiscale di scarico della Rida Ambiente; dalle analisi si evidenziava che non veniva rispettato un parametro ovvero emergeva la presenza di Azoto Nitrico. Quel risultato faceva concretizzare una violazione punita con una sanzione amministrativa costituita dal pagamento di una somma in denaro da euro 3000 a euro 30000. Sindaco la Rida ha mai pagato quella sanzione?

Certificato di destinazione urbanistica

  • Il 28 aprile 2016 la sig.ra Alessandra Nicolini, dipendente della Rida Ambiente, ha presento al V settore – urbanistica – la richiesta di certificato di destinazione urbanistica – l’11 maggio – questa è la data del documento licenziato dai tecnici del comune – gli uffici rispondono alla signora 13 giorni dopo, un vero record considerato che era un giovedì e che c’era il primo maggio in mezzo;
  • Lei sindaco saprà sia per la professione che ha svolto, anche come consulente di questo comune, nonché come assessore all’urbanistica che per ottenere un certificato di destinazione urbanistica si può arrivare ad attendere anche tre mesi, non trova questi tempi se non sospetti molto veloci?

Prescrizioni della conferenza dei servizi. Bollettino ufficiale della regione Lazio del 01.07.2014:

  • Operazioni di scarico avendo cura di limitare la diffusione di odori molesti ed evitare lo sversamento dei rifiuti nell’ambiente (n.64)

Non rispettata

  • Avere cura di realizzare una fascia di mitigazione vegetazionale lungo il perimetro dell’area di stoccaggio
  • Avere cura di realizzare interventi di piantumazione lungo il corso del rio torto per riequilibrare l’ecosistema del corso d’acqua
  • Non rispettate

Molestie olfattive

  • In data 20 maggio 2014 con numero di protocollo generale 43837, il Comitato di quartiere Sacida Le chiedeva di valutare l’opportunità di contestare il reato di molestie olfattive (reato configurabile all’articolo 674 del codice penale) sulla scorta di quanto stabilito attraverso un pronunciamento della Cassazione penale con la sentenza della III sezione del 17.01.2008;
  • A quella lettera Lei non ha mai dato risposta. Anzi sì una è arrivata ed oggi, col senno di poi, se ne evidenzia tutta l’inconsistenza: mi riferisco alla mozione sulle emissioni odorigene presentata in data 28 ottobre 2014 (protocollo generale 0090806/2014) e divenuta delibera di consiglio n.78 il 27 novembre 2014

A questo proposito sindaco i residenti della Sacida denunciano da mesi che intorno allo stabilimento della Rida stanno avvenendo compravendite di terreni ad opera dello stesso imprenditore. Il mercato immobiliare è crollato e quelle persone spesso pur di non vivere in una situazione di forte disagio sono costrette a vendere.

Lei sindaco ha mai sentito la necessità di tutelare quei cittadini, suoi concittadini, chiedendo a Rida il piano industriale in merito ai terreni acquisiti? L’imprenditore svolge il suo mestiere, ma il suo sindaco quale è? Quello di tutelare i suoi cittadini oppure di non disturbare il suo amico? Perché se lei, come ci dimostrano le sue omissioni e le sue mezze verità, ha più a cuore a non disturbare il suo amico imprenditore Fabio Altissimi allora torno a chiederle di rassegnare le sue dimissioni da sindaco perché lei non rappresenta affatto i diritti dei cittadini di Aprilia, né può tutelare la loro salute.”

Vincenzo Giovannini: “Lei non mi ha difeso”

A parlare delle intecettazioni anche il consigliere comunale e provinciale del PD Vincenzo Giovannini, che si è soffermato sulla telefonata in cui il primo cittadino avrebbe definito “aria fritta” una mozione proposta dal PD e votata all’unanimità e sul passaggio in cui Altissimi propose di inviare 40 persone in consiglio a insultarlo. “E’ molto grave che un sindaco svilisca così il lavoro della massima assise cittadina- ha detto Giovannini- lei non mi ha difeso e non ha difeso il consiglio, ha svilito un atto votato dalla sua stessa maggioranza. Altissimi le ha detto che avrebbe mandato delle persone per offendermi. Tacendo non ha offeso solo me ma l’istituzione che rappresenta.

Giovanni Bafundi: “Non chiederemo le dimissioni: sono i cittadini a dover scegliere”

Diverso il parere del consigliere Giovanni Bafundi, che pur stigmatizzando il comportamento del primo cittadino, ha accantonato l’idea di presentare un documento di sfiducia. “Sono i cittadini a dover scegliere- ha detto- e da parte mia non presenterò mai un documento per sfiduciare un sindaco eletto. Ricordo bene però che in campagna elettorale lei e il suo mandatario effettuavate controlli sugli avversari politici, nella speranza di trovare pecche riguardo il mancato pagamento delle tasse. Da un lato comprendo bene che una campagna elettorale possa essere finanziata da privati, stessa cosa che è avvenuta anche per il nostro candidato sindaco. Più grave il fatto che il mandatario non abbia firmato quell’atto. Quanto all’attività amministrativa ci sono cose che non funzionano. Non si fanno più le commissioni, sulle decisioni prese dalla maggioranza non c’è più dibattito politico nè controllo e alcune commissioni non vengono convocate mai”

La Pegna: “Dimissioni chieste per la poca chiarezza”

Dopo di lui Vincenzo La Pegna, primo firmatario della richiesta di convocazione del consiglio comunale straordinario. “Avevo chiesto le dimissioni per assenza di chiarezza sull’argomento legato ai contributi elettorali. Sarebbe bastato dire la verità per non incorrere nel processo mediatico, invece ha preferito non dire la verità e per una bugia in altri paesi sono caduti dei governi. Lei sostiene di non aver avvantaggiato il privato, ma non è così. Nel caso dell’esproprio di via Gorgona ad esempio una procedura fatta dall’ente per realizzare la strada che portasse alla Rida alleggerendo il traffico su via Valcamonica, ha finito per svantaggiare i proprietari che in vista dell’esproprio hanno presentato ricorso al Tar e vinto”.

Roberto Boi: “Esproprio di via Gorgona contro gli interessi dei cittadini”

Un argomento ripreso anche dal consigliere di opposizione Roberto Boi, che ha rimarcato gli effetti negativi per il Comune di un atto mal concepito. “Il sindaco è stato malconsigliato- ha sottolineato- quando ha maldestramente firmato l’ordinanza sindacale. L’esproprio doveva essere firmato dal dirigente e prevedere le cifre a favore degli espropriati ai quali lo stesso doveva essere notificato. Così non è stato e ora il Comune si ritrova a dover pagare le spese legali, gli avvocati e rispondere del danno prodotto da quella procedura, che sarebbe stata dannosa per i privati proprietari di quei terreni”

Nessun documento di sfiducia

Insomma dopo cinque ore di dibattito e scontro politico le posizioni sono rimaste pressocchè inalterate. Da un lato il consigliere Carmen Porcelli, principale accusatore del Sindaco dall’altra Antonio Terra e la sua maggioranza, in apparenza scalfita appena dalla polemica del finanziamento di Rida e dai rapporti intensi tra il loro sindaco e Altissimi. Il resto dell’opposizione, che nei dieci giorni di dibattito ha preferito restare a guardare, ha detto la sua in aula senza dare alcuna stoccata finale alle civiche e senza produrre alcun documento concreto per sfiduciare il sindaco, forte dell’appoggio delle sue liste.