Una white list comunale da istituire in accordo con la prefettura, per incrementare i controlli sugli affidamenti diretti e per gli appalti pubblici eliminare il criterio del massimo ribasso. Poi maggiore attenzione alle periferie, a una cultura da rilanciare attraverso Pro Loco e una fondazione per gestire gli spazi culturali, verso le periferie che soffrono problemi atavici legati alla carenza di servizi, senza dimenticare di rimettere mano alle convenzioni già approvate, in relazione alle opere compensative che in alcuni casi vanno rielaborate. Sono solo alcuni frammenti del lunghissimo discorso improntato sul programma, che il sindaco Antonio Terra ha pronunciato durante la seduta di insediamento del nuovo consiglio comunale.
A consegnargli la fascia tricolore e dirigere i lavori in aula per i primi due punti è stato il consigliere Roberto Boi della Lega, il più votato nella lista che più voti in assoluto ha ricevuto nell’ultima tornata elettorale. L’elezione che si è svolta poco dopo l’inizio dei lavori ha assegnato a un Pasquale De Maio di Forum per Aprilia visibilmente commosso il ruolo di presidente del consiglio comunale (19 voti a favore e 5 astenuti) e lui non ha potuto fare a meno di ringraziare chi lo ha preceduto e ricordare il sindaco Domenico D’Alessio, Luigi Meddi, legati indissolubilmente alla compagine civica, ma anche Iolanda De Quattro del PD.
Superato il momento più istituzionale, Terra ha preso parola per un lungo discorso in cui ha parlato di programma e dei progetti da portare avanti, senza indugiare troppo sul versante “politico”.
Di politica, di uno spostamento d’asse a sinistra della coalizione civica, ha parlato invece il consigliere di maggioranza in quota Antonio Terra Sindaco Omer Ruberti. Il consigliere ponte tra Nicola Zingaretti e Antonio Terra, cita Churchill, personaggio non esattamente legato alla tradizione di sinistra, ma il suo discorso non lascia dubbi sulla volontà di connotare il secondo mandato di Terra in una direzione ben più vicina alla sinistra di quanto non sia stato con D’Alessio e nella precedente consigliatura, che non a caso considera superata. “Al ballottaggio – dice – gli elettori hanno voluto arginare la destra sovranista. Abbiamo il compito di trasportare questa esperienza anche oltre i confini locali per arginare la destra a livelli più alti, lì dove i partiti hanno fallito. Non possiamo dialogare con un Partito Democratico che a livello provinciale fa accordi con Forza Italia a favore di Acqualatina”.
A contraddirlo ci pensa Roberto Boi della Lega, che solo alcuni giorni fa tuonava contro gli alleati e contro gli accordi presi con Acqualatina.
“Sei stato eletto in una compagine civica – afferma – ma ci sono persone con percorsi politici marcatamente di destra che non rinnegano la propria identità. Marco Moroni, Massimo Botolameotti, Angelo Zanlucchi e anche il vicesindaco Lanfranco Principi hanno trascorsi chiari di centrodestra: possono non essere d’accordo sui temi, ma l’identità politica resta quella”. Anche Vincenzo La Pegna di Aprilia Valore Comune ha messo in luce tutte le contraddizioni insite in un civismo nato come compagine trasversale.
Senza polemica, gli storici delle civiche volano oltre e guardano al programma. “Per la prima volta una coalizione arriva al terzo mandato – afferma Alessandra Lombardi della Rete – forse hanno capito che per portare avanti un programma articolato due mandati non bastano”. Così Mauro Fioratti Spallacci di Aprilia Domani che apprezza “il discorso concreto del sindaco che di politica non ha parlato”.
Alla politica Terra ha fatto accenno citando “le ferite del passato” e dichiarandosi “pronto ad affidare le deleghe anche a consiglieri di opposizione, pronto ad andare con loro anche nelle sedi dei partiti di riferimento per dare risposte alla città”.