Aprilia, lo sguardo a sinistra del sindaco Terra e le possibili richieste di Zingaretti

Il sindaco di Aprilia Antonio Terra

Il sindaco Antonio Terra, per sua stessa ammissione, ha vinto il ballottaggio con lo sfidante Vulcano grazie ai voti del Pd locale. E’ una giunta civica ma colorata di rosso, quindi, quella che si appresta a governare per altri cinque anni la città. Una giunta che sulla carta potrebbe aprire un filo diretto di comunicazione con la Regione Lazio che dal Pd è governata.
Un filo diretto che può rappresentare certo un’arma vincente ma che può essere, come spesso accade, a doppio taglio. Perché se è vero che una giunta vicina al Pd potrebbe facilitare l’arrivo di fondi pubblici piuttosto che rendere più semplice l’interlocuzione su determinati progetti, è vero anche che interessi regionali sulla città di Aprilia ci sono e riguardano temi importanti come quello dei rifiuti.
Un rapporto, si sa, si costruisce su un dare e avere e soprattutto in caso di vittoria elettorale non può che essere sinallagmatico (si può chiedere insomma ma si deve anche dare). E Aprilia alla Regione ha tanto da dare: per chiudere il ciclo dei rifiuti in provincia c’è bisogno di una discarica e su Aprilia c’è un progetto in fase di approvazione in Regione Lazio (dove pende anche la possibilità di ampliare la discarica di Borgo Montello). Discarica vuol dire anche servitù, che tradotto vuol dire soldi (che la giunta Terra, lo ha dimostrato con i benefit ricevuti da Rida Ambiente, spesso non è riuscita a riversare sul territorio in termini di servizi). Denaro magari da investire per risolvere un problema annoso, quello delle discariche abusive, spesso aggravato dalla stessa giunta Terra che, si prenda ad esempio il caso La Cogna, su una discarica abusiva ha permesso la sanatoria di 52 nuclei abitativi abusivi, con 52 famiglie che oggi vivono nel terrore, consapevoli di potersi ammalare da un momento all’altro, cosa che purtroppo accade spesso.
Ma alla giunta comunale, che verrà formata nei prossimi giorni, potrebbe anche essere chiesto di più: ossia di immolare uno dei posti chiave attualmente vacanti (come quello dell’assessorato all’ambiente per l’appunto) al vecchio nemico politico oggi alleato, ossia al Pd. Che a ricoprire quello scranno non sarà più Lombardi, che ha peraltro dimezzato il suo bacino di voti, è dato praticamente per certo e proprio il suo potrebbe essere uno di quei nomi sostituito da un esterno di corrente “zingarettiana”.
Insomma Terra potrebbe trovarsi di fronte a nodi difficili da sciogliere, dai quali potrebbe ricevere tanto ma a un tasso d’interesse terribilmente alto.