Proposta e ottenuta l’applicazione della misura di sorveglianza speciale nei confronti di due individui ritenuti al vertice di un’associazione criminale a stampo mafioso operante ad Aprilia. I due sono indagati nell’ambito dell’operazione “Assedio”, condotta nei mesi scorsi dalle autorità e conclusasi con numerosi arresti.
Uno dei soggetti avrebbe svolto il ruolo di reggente dell’organizzazione in assenza del capo, mentre l’altro avrebbe partecipato attivamente alle attività del clan attraverso la commissione di reati strumentali ai fini dell’associazione.
Nonostante il procedimento penale sia ancora in fase iniziale, il tribunale di Roma ha ritenuto sussistente un’attuale pericolosità sociale, appoggiata dalle indagini condotte dalla divisione anticrimine della questura di Latina. Il giudice ha evidenziato come nemmeno lo stato detentivo sia riuscito a interrompere i legami criminali dei due indagati, i quali continuerebbero a esercitare un’influenza significativa sul territorio.
A entrambi è stata applicata la misura della sorveglianza speciale: quattro anni con obbligo di soggiorno per uno, tre per l’altro, con le restrizioni che entreranno in vigore al termine dei rispettivi periodi di detenzione.









