Asl pontina, Simeone: da Casati ora ci aspettiamo risposte concrete

Il direttore generale della Asl pontina Giorgio Casati

Con la nomina di Giorgio Casati commissario straordinario della Asl pontina si chiude finalmente la fase di stallo e di precarietà che durava da mesi. Lo afferma il consigliere regionale di Forza Italia, Pino Simeone.

“Durava da quando a gennaio – attacca il consigliere pontino – Michele Caporossi è scappato lasciando le problematiche irrisolte e l’azienda nel caos più totale con il direttore generale, il direttore amministrativo e quello sanitario facenti funzione e quindi con poteri limitati rispetto alle effettive esigenze del territorio. Da oggi non esistono più scuse. In questi mesi abbiamo avuto modo di apprezzare la professionalità di Casati e ci auguriamo che in qualità di commissario straordinario sia in grado di effettuare un preciso check up dello stato di salute della sanità nella provincia di Latina, di dare risposte concrete alle criticità esistenti e di attuare un cronoprogramma preciso delle azioni da mettere in campo. Le linee di intervento sono chiare. Gli obiettivi da raggiungere sotto gli occhi di tutti”.

Obiettivi che Simeone elenca nel seguente Modo: “Per il Santa Maria Goretti di Latina si devono effettuare tutti i passaggi necessari a rendere l’ospedale Dea di II livello. E’ da giugno 2015 che attendiamo il salto di qualità in termini di adeguamento della struttura, di implementazione della pianta organica, di potenziamento dei reparti ed attendere oltre non è più possibile. La fase del faremo deve essere archiviata a favore di quella dell’ ‘abbiamo fatto’. Un’azione incisiva è indispensabile per gli ospedali di Fondi e Terracina dove, nonostante le rassicurazioni, continuiamo ad assistere ad un progressivo svuotamento dei dipartimenti, alla cancellazione di servizi e reparti. Non ultimo quello dell’endoscopia al San Giovanni di Dio ridotta a mezzo servizio, a causa della mancanza di medici ed infermieri. Per il Dono Svizzero di Formia siamo all’anno zero con un peggioramento progressivo della già drammatica situazione esistente a causa della assenza di medici, infermieri e tecnici, della mancata sostituzione di quelli andati in pensione e della mancata nomina dei primari, come quello del Pronto Soccorso, che in un ospedale deputato alle emergenze e alle urgenze è un vero paradosso”.

“La sanità nella provincia di Latina – conclude – vanta delle eccellenze che si stanno cancellando, perse nell’inerzia che ha caratterizzato i vertici aziendali e nel silenzio della Regione Lazio. Fattori che non hanno fatto che acuire il fenomeno della mobilità verso gli ospedali romani e quelli di altre regioni e il timore, da parte dei cittadini, di non avere garanzie sull’efficienza, la qualità e la quantità dei servizi erogati. Nessuno si aspetta un miracolo. Il lavoro da fare è molto ma una scossa ad un sistema che è sull’orlo del baratro, a partire dalla revisione dell’atto aziendale, è fondamentale. Casati ha di fronte un banco di prova importantissimo. Confidiamo nel fatto che non deluda e che sia in grado di passare dalla teoria alla prassi con quel coraggio e quella determinazione di cui la gestione della sanità nella provincia di Latina manca da tanto, troppo, tempo”.