Dopo oltre un mese e mezzo dall’apertura della procedura di raffreddamento e alla vigilia dello sciopero dei lavoratori della Latina Ambiente indetto per il 13 ottobre, il Comune di Latina dà seguito alla richiesta d’incontro presentata dalla Filas.
La convocazione è per domani alla presenza di Demetrio De Stefano, presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda speciale Abc che dal prossimo primo gennaio dovrebbe avviare il nuovo servizio di igiene urbana, fa sapere il segretario generale del sindacato Francesco Napolitano.
La questione sollevata dalla Filas è nota e riguarda le modalità di assunzione del personale della società fallita nella nuova azienda speciale. La Filas ha sempre sostenuto la strada dell’assunzione diretta prevista dall’articolo 6 del contratto nazionale di categoria, mentre in tanti sulla base di una consolidata giurisprudenza sono convinti che si debba procedere per assunzioni tramite avviso pubblico. De Stefano, appena insediato, il 28 settembre scorso aveva dichiarato che sulla modalità di assunzione del personale della Latina Ambiente erano in corso approfondimenti di natura giuridica per evitare di esporre il Comune di Latina al rischio di errori procedurali e relative conseguenze e che comunque era volontà dell’amministrazione comunale di salvaguardare i posti di lavoro. Ora forse il “verdetto” sulla modalità prescelta da Comune e consiglio di amministrazione dell’Abc sarà reso noto nel corso dell’incontro con la Filas fissato per domani.
“Vedremo se ci garantiranno la salvaguardia occupazionale di tutti i dipendenti della Latina Ambiente e solo dopo impegni sottoscritti decideremo per la revoca dello sciopero fissato per venerdì prossimo”, ha commentato Napolitano.
Intanto sulla costituzione dell’Abc pesa un pronunciamento della Corte dei Conti della sezione Sicilia che ha ribadito che nei cinque anni successivi alla dichiarazione di fallimento di una società a controllo pubblico titolare di affidamenti diretti (è il caso anche della Latina Ambiente), le pubbliche amministrazioni non possono costituire nuove società, né acquisire o mantenere partecipazioni in società che gestiscano gli stessi servizi di quella fallita.