Attentato a Di Silvio, Sinisi: “Mi doveva tremila euro, sono disperato”

Il luogo dell'attentato nel quartiere Nicolosi

Un debito di 3mila euro da riscuotere da molto tempo e preso dalla disperazione, perché non riusciva più a tirare avanti, ha gettato una bottiglia piena di benzina addosso ad Antonio Di Silvio.
Così ha giustificato il suo Angelo Sinisi, davanti al giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota, nel corso dell’udienza di convalida del fermo.
Mercoledì mattina il 44enne si è presentato a casa di Antonio Di Silvio, detto Cavallo, un appartamento della palazzina M nel quartiere Nicolosi a Latina, tentando di dare fuoco al suo debitore, dal quale aveva ricevute risposte strafottenti.
Sinisi ha anche aggiunto di vivere con il reddito di cittadinanza, però insufficiente per fare fronte alle spese, tanto da essere vicino alla sfratto, dopo avere avuto il distacco di luce e gas.
A conclusione dell’udienza il gip ha convalidato il fermo, riservandosi di decidere sulla richiesta di arresti domiciliari presentata dalla difesa, l’avvocato Valentina Leonardi. Antonio Di Silvio invece è attualmente ricoverato nel reparto di terapia intensiva di un ospedale romano a causa delle ustioni riportate.