Attentato a Sermoneta, gli inquirenti ricostruiscono i movimenti della famiglia

Proseguono senza sosta le indagini sull’attentato incendiario che, nella notte di venerdì scorso, ha colpito un’abitazione tra Latina e Sermoneta. I carabinieri della Stazione Locale, coordinati dal Reparto Territoriale di Aprilia, stanno passando al vaglio ogni dettaglio per risalire all’autore, o agli autori, del gesto ritenuto chiaramente mirato contro la famiglia che vive in quella casa.

Gli investigatori hanno ormai pochi dubbi sul fatto che si sia trattato di un’azione premeditata. Qualcuno avrebbe infranto il vetro di una finestra e lanciato all’interno un ordigno incendiario, probabilmente una bottiglia contenente liquido infiammabile. All’interno c’erano il figlio della proprietaria e la sua fidanzata, usciti illesi ma sotto choc.

La casa, secondo quanto ricostruito, era rimasta vuota per diversi mesi. La madre del ragazzo vive da tempo in una struttura protetta insieme ai figli più piccoli, trasferita lì dopo una serie di denunce e segnalazioni legate a una complessa vicenda familiare.

Il punto su cui si concentrano ora i carabinieri è capire chi potesse conoscere i recenti spostamenti del figlio maggiore, tornato da poco a Latina dopo un periodo al Nord. L’attacco, avvenuto proprio in quei giorni, fa pensare a qualcuno che sapesse con precisione quando il giovane avrebbe pernottato in quell’appartamento.

Sul fronte giudiziario, gli inquirenti stanno inoltre ricostruendo il passato della donna, che anni fa aveva denunciato l’ex compagno per maltrattamenti. L’uomo era stato assolto in via definitiva, ma la vicenda, mai del tutto chiusa, aveva già lasciato tensioni e sospetti. Le denunce più recenti, che avevano portato al trasferimento cautelativo in casa famiglia, non avrebbero però trovato riscontri sufficienti.

Al momento nessuna pista viene esclusa. Si valuta sia l’ipotesi di un gesto ritorsivo e sia quella di un atto intimidatorio legato a rapporti personali o familiari. Intanto i carabinieri hanno acquisito i filmati delle telecamere della zona e stanno ascoltando testimoni e conoscenti della famiglia.