Aumentano le denunce di infortuni sul lavoro da Covid. Garullo: “60 solo ad ottobre”

Sessanta persone hanno contratto il coronavirus durante il lavoro in provincia di Latina nel solo mese di ottobre. Tante sono state le denunce che rientrano nell’infortunio sul lavoro presentate alla Uil di Latina.

Da gennaio a ottobre 2020 – ha detto Luigi Garullo, segretario generale Uil Latina – sono state 126 le denunce di infortuni sul lavoro da Covid-19 sul territorio, con una incidenza del 4,3 per cento sul totale di quelli registrati nel Lazio. Erano stati 66 a fine settembre e rappresentavano il 3,8 per cento delle denunce complessive provenienti dalla nostra regione”.

“Dai dati dell’Inail, elaborati dalla Uil del Lazio rileviamo un aumento significativo delle
denunce di infortunio Covid in provincia di Latina, infatti – ha continuato Garullo – nel solo mese di ottobre sono state presentate 60 denunce di infortunio Covid, contro le 66 dei nove mesi precedenti (gennaio – settembre 2020).

Nel complesso, al 31 ottobre 67 lavoratrici e 59 lavoratori hanno contratto il virus durante l’attività lavorativa. Affrontando il tema delle fasce di età, notiamo che finora le fasce di età più esposte sono state quelle dai 35 a 49 anni con 51 casi e quella dai 50 ai 64 anni, con 46 casi. Segue quella dai 18 ai 34 anni con 25 casi e gli over 64, con quattro denunce”.

“Nel panorama regionale per quanto riguarda i numeri – aggiunge Garullo – è ovviamente Roma la prima provincia con 2.367 segnalazioni all’Inail, segue Frosinone con 185, poi Rieti con 134, Latina con 126 e Viterbo con 122. Dal Lazio l’Inail ha raccolto 2.934 denunce di contagi sul lavoro, che codificate per attività economica, rivelano come la percentuale più elevata abbia riguardato il settore della sanità e dell’assistenza sociale. Gli infermieri, i medici, gli operatori sanitari e socio assistenziali, sono state quindi le professionalità maggiormente esposte al contagio da coronavirus”.

“E’ un panorama che ci deve assolutamente convincere a non sottovalutare i rischi di questa pandemia che purtroppo è ripartita velocemente. Oltretutto – ha concluso Garullo – a questi numeri si aggiungono quelli inaccettabili degli infortuni ‘non Covid’ che ogni giorno si consumano tristemente nei luoghi di lavoro del nostro paese, e per i quali è assolutamente necessario mettere in campo azioni di prevenzione, di controllo, di investimenti anche in ambito di una nuova cultura della sicurezza”.