Avvocatura comunale di Latina, l’amministrazione pronta a dialogare con l’Ordine ma si arrocca sul regolamento

Il Comune di Latina

“L’amministrazione comunale di Latina aperta ai contributi migliorativi dell’Ordine degli Avvocati”. La giunta municipale conferma le anticipazione fornite a LatinaCorriere.it dal presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati Giovanni Lauretti in merito alla vicenda del regolamento dell’avvocatura comunale, salvo però non entrare nel merito delle rettifiche richieste per la tutela del’autonomia e dell’indipendenza degli avvocati interni all’ente affermando, contrariamente a quanto sostenuto dal Consiglio dell’Ordine, che il regolamento in questione sia conforme alla legge. Ma allora qual è l’apertura annunciata?

Testuale: “Il regolamento approvato – si legge in una nota stampa dell’amministrazione – è conforme a legge e non contempla alcuna lesione all’autonomia dell’Avvocatura né privazione dei requisiti degli iscritti all’ordine forense. L’atto in esame configura  un adeguamento alla legge ed alle esperienze già fatte nei Comuni italiani. L’Amministrazione è comunque aperta ai contributi migliorativi dell’Ordine degli Avvocati, con il quale ha avuto un incontro stamane nel segno della più ampia condivisione. In tal senso l’operato dell’Amministrazione comunale ha inteso ricalcare un metodo condivisivo e partecipativo, aperto a tutti i possibili contributi che possano ulteriormente migliorare lo strumento regolamentare”.

Il comunicato dell’amministrazione è disponibile sul dito istituzionale dell’ente (leggi qui)

Si tratta di un documento molto lungo volto a fornire chiarimenti, come riportato nel titolo, ma che altro non fa che insistere sulle ragioni delle delibere adottate dalla giunta. Secondo l’esecutivo la necessità di dotare il servizio Avvocatura di un nuovo regolamento è dettata dall’adeguamento alla riforma del 2014 relativa alla disciplina dei compensi professionali degli avvocati pubblici.

Per quanto riguarda l’introduzione nel nuovo regolamento dell’articolo 3 che sdogana il ricorso a professionalità esterne, l’amministrazione oggi afferma quanto segue: “Con riferimento alla possibilità di conferire incarichi a professionisti esterni, il regolamento ricalca quelli approvati nelle maggiori città italiane. In questa regolamentazione Latina arriva a distanza di 5 anni, in quanto l’obbligo di adeguamento alla legge è previsto dal 2014. Tali regolamenti, indistintamente, prevedono la possibilità per l’ente di ricorrere anche al contributo di avvocati non appartenenti ai ruoli dell’ente. Il Comune di Latina ha pertanto ricalcato, uno schema procedurale previsto e utilizzato nelle pubbliche amministrazioni e conforme a legge”. Una posizione in netto contrasto con quanto asserito dalla Finzione pubblica della Cgil.

Finora il servizio di Avvocatura comunale si è mosso sulla base del regolamento approvato dal commissario straordinario dell’ente, Guido Nardone, il 14 maggio 2011, con i poteri del Consiglio comunale. Nell’atto 110 del 2019 con il quale la giunta municipale di Coletta ha approvato il nuovo regolamento si delibera anche di “di proporre al Consiglio Comunale la sostituzione del Regolamento dell’Avvocatura Comunale approvato dal Commissario Straordinario con i poteri del Consiglio con Deliberazione n. 41/2011 con il Regolamento
allegato alla presente proposta di deliberazione ai sensi e per gli effetti dell’art. 9 DL 90/2014 a seguito della conclusione della contrattazione”.

Oggi nella nota dell’amministrazione c’è scritto quanto segue: “Il Regolamento dell’Avvocatura Comunale riguarda “l’Ufficio Avvocatura, che va considerato un Ufficio del Comune in senso tecnico” (TAR Campania Salerno Sez. I 15.4.2019, n. 607). Pertanto la competenza all’approvazione del regolamento risiede in capo alla Giunta. Il fatto che il Commissario Straordinario nel 2011 abbia usato i poteri del Consiglio, non rispettando il riparto delle competenze, non implica che l’amministrazione non debba, invece, rispettarlo. Questo regolamento è, ex lege, di competenza della Giunta comunale e non del Consiglio. Il Consiglio Comunale potrà solo prendere atto del corretto riparto di competenze, ruoli e funzioni”.

Insomma, della serie sbagliano gli avvocati a ritenere il nuovo regolamento non conforme alla legge forense, sbagliò il commissario Nardone ad approvare il precedente regolamento con delibera di Consiglio. E che non si dica mai che a sbagliare sia l’amministrazione comunale di Latina Bene Comune che incredibilmente è sempre pronta a ricevere i contributi migliorativi. Un’ardua impresa quando l’operato è già perfetto, perché ogni ulteriore ritocco rischierebbe di rovinare l’opera d’arte.