AZZURRI – Capitolo 12

AZZURRI
Capitolo 12
Roma 1960
di Giovanni di Giorgi
Direttore editoriale della casa editrice Lab DFG

Un capitolo a parte meritano le Olimpiadi del 1960 a Roma, non solo per l’aspetto sportivo ma soprattutto perché segnarono la rinascita di un Paese lanciato verso il boom economico, con la lira che era considerata la migliore moneta europea.
Un’Italia dove crescono i salari, l’inflazione è sotto controllo, partono le grandi opere infrastrutturali tra cui l’autostrada del sole e il traforo del Monte Bianco, la galleria autostradale, all’epoca, più lunga del mondo.
Roma per la sua storia millenaria aveva sempre affascinato i pionieri dello sport, in particolare De Coubertin che l’aveva proposta già come sede olimpica nel 1908 per poi preferire la più organizzata Londra.

Con le Olimpiadi di Roma per la prima volta i Giochi tolgono l’egemonia al calcio e al ciclismo,
grazie soprattutto alla cerimonia d’apertura in mondovisione, alle medaglie di Nino Benvenuti, Livio Berruti, Raimondo d’Inzeo, al Settebello, al carisma di Cassius Clay e Wilma Rudolph e alla maratona a piedi nudi di Abebe Bikila.
Anche il calcio, con la Nazionale olimpica, contribuì al successo mediatico di Roma classificandosi quarta, dopo essere stata eliminata in semifinale dalla Jugoslavia, che vincerà l’oro, dal lancio della monetina dopo due tempi supplementari terminati 1 a 1, ponendo le basi per la rinascita del calcio italiano. A Roma tra gli azzurrini esordirono, sotto la direzione tecnica di Gipo Viani e Nereo Rocco, grandi talenti come Tarcisio Burgnich, Giacomo Bulgarelli, Giovanni Trapattoni, Giorgio Ferrini e il Golden Boy Gianni Rivera che costituiranno l’ossatura dei futuri successi della Nazionale italiana.

Libro consigliato
Storia d’Italia, del calcio e della Nazionale (1950-1994), di Mauro Grimaldi e prefazione di Marco Tardelli, 2021. Lab DFG.