AZZURRI. La Coppa internazionale e il volo dei piccioni azzurri

Vittorio Pozzo

A cura di Giovanni di Giorgi, Direttore editoriale Lab DFG

Nel 1927 si disputò la prima edizione della Coppa Internazionale, a cui parteciparono la Cecoslovacchia, Ungheria, Italia, Svizzera e Austria. Della Coppa, precursore del campionato europeo per nazioni, si disputarono sei edizioni, dal 1927 al 1960.

Il torneo sorse dalla ribellione delle squadre danubiane, escluse dalle Olimpiadi con l’accusa di professionismo. Decisivo fu il contributo di Hugo Meisl, il padre del calcio moderno e futuro ct del «Wunderteam», l’Austria delle meraviglie che dominò la scena dal 1931 al 1933, vincendo la seconda edizione della Coppa.

La durata della Coppa fu stabilità in tre anni e nella gara d’esordio, il 23 ottobre del 1927 a Praga, l’Italia, guidata da Rangone, pareggiò 2 a 2 con la Cecoslovacchia.

Nel 1929 Rangone, mai amato dal plenipotenziario del calcio italiano Leandro Arpinati, fu sostituito da Vittorio Pozzo: con la sua nomina inizia il periodo d’oro della storia del calcio italiano.

L’Italia di Pozzo si presentò con tre vittorie e un pareggio e arrivò all’impegno decisivo per l’assegnazione della Coppa con l’obbligo di vincere a Budapest contro la scuola magiara, considerata la migliore al mondo e mai battuta dagli azzurri in casa.

L’Ungheria era talmente sicura di vincere che gli organizzatori locali avevano pensato di portarsi in tribuna dei piccioni, a ognuno dei quali avevano legato su una zampetta un nastro azzurro per l’Italia e uno rosso per l’Ungheria. A ogni rete segnata avrebbe spiccato il volo un piccione con il nastro che rappresentava la squadra che avesse segnato il gol. Ai primi due gol italiani volarono due piccioni con il nastro azzurro. Al terzo gol il pubblico attese invano il piccione alzarsi in volo. Stessa scena in occasione del quarto e quinto gol. Si scoprì solo dopo che gli organizzatori, sicuri di una goleada ungherese, avevano previsto per l’Italia solo due piccioni.

La gara terminò 5 a 0 per l’Italia di Pozzo, consacrando Giuseppe Meazza sul palcoscenico internazionale, oggi diremmo all’assegnazione del pallone d’oro, e proiettando l’Italia sul tetto del mondo. La Coppa Internazionale era la prima vittoria azzurra, che si aggiudicò anche la terza edizione dei formidabili anni ‘30.

Nel prossimo capitolo il trionfo nel mondiale del 1934 a Roma.