Banda del sonnifero, in arresto due donne di Aprilia

Rapinatrice del sonnifero in azione

Undici rapine agli anziani grazie all’uso del sonnifero. Sono finite in manette dopo l’operazione di oggi da parte dei carabinieri di Roma una donna e la nuora, entrambe di Aprilia. Una delle due era stata già condannata, in via definitiva, a 11 anni di carcere.

Si tratta di Natascia Glaudi, 50 anni, accusata di omicidio preterintenzionale. In base a quanto emerge dall’ordinanza del gip, la donna, circa venti anni fa, era stata condannata per avere causato la morte di un anziano per la somministrazione di sostanze psicoattive, in particolare benzodiazepine. Un modus operandi del tutto simile a quello contestato oggi a lei e alla sua complice, Meghi Lucchesi, 30 anni. Il valore complessivo dei gioielli e denaro portato via alle vittime ammonta a circa 160 mila euro.

Gli accertamenti degli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, sono scattati dopo una rapina avvenuta il 9 settembre 2022 ai danni di un novantenne nella zona di via di Bravetta. Nella circostanza una donna, dopo aver avvicinato con una scusa l’anziano in strada ed averlo convinto a rientrare a casa in sua compagnia, lo ha narcotizzato con una bevanda: probabilmente un mix fatto di sostanze stupefacenti e narcotici.

Approfittando del suo stato di confusione gli ha portato via il bancomat, i soldi in contante e il telefono cellulare, per evitare potesse chiamare i soccorsi. Nella circostanza l’anziano, probabilmente a causa dell’età e dell’eccessivo uso di narcotico, è rimasto assopito a letto per circa due giorni. A dare l’allarme ai carabinieri sono stati i familiari, preoccupati poiché non riuscivano in alcun modo a contattarlo. All’interno dell’abitazione la vittima è stata trovata in completo stato confusionale al punto da non essere in grado di interloquire o riferire circostanze utili alle indagini.

Nell’appartamento gli inquirenti sono riusciti a trovare una ricetta medica e lo scontrino di una farmacia della zona dove l’anziano era stato in precedenza. Passando al setaccio le immagini delle telecamere della farmacia e di altri esercizi commerciali del quartiere i carabinieri sono riusciti a ricostruire la fase di adescamento della vittima e ad individuare il veicolo utilizzato dalle indagate.

La successiva fase di indagine ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a carico delle due donne indagate per ulteriori altri casi di rapina ed un furto in abitazione. La parte fondamentale dell’azione criminale, come riscontrato dai carabinieri, era quella dell’adescamento della vittima, attraverso un’attenta attività che poteva durare anche settimane e che spesso si concretizzava con l’offerta di doni (ad esempio durante il mese di dicembre la stella di Natale), finalizzata a carpire la fiducia dell’anziano ed ottenere l’accesso all’interno della sua abitazione. Le indagate prestavano molta attenzione a far sparire qualsiasi traccia del loro passaggio, compresi i contenitori nei quali veniva disciolto il narcotico somministrato alla vittima. In una delle rapine i carabinieri sono riusciti a recuperare anche le fedi nuziali sottratte ad una signora ottantenne, che le custodiva gelosamente in ricordo del marito defunto.