Bias e finanza comportamentale: cosa non fare ai tempi del Coronavirus

Sono tempi duri, questi del coronavirus e lo sono per tutti. L’ondata della pandemia non ha risparmiato nessuno, né quindi il mondo della finanza che è caduto in una situazione di panico totale: i mercati, infatti, sono in flessione da almeno una settimana e per chi investe occorre sempre più mantenere i nervi saldi. Dire no insomma a quella situazione ipocondriaca di contagio che mette a repentaglio anche l’emotività. In questo caso diventa sempre più centrale l’aiuto di consulenti esperti, laddove un investimento “in solitaria” espone a rischi piuttosto elevati.

Da anni è ormai appurato che ogni individuo ha dei bias, che sono anche l’oggetto della scienza comportamentale. Questi sono diversi e variegati tra di loro: si parte con l’avversione alla perdita, la più comune, che investe il 76% degli investitori. Dopo la grande depressione del 2008, poi, i bias sono diventati sempre più centrali nel mondo della finanza. Tra questi si annovera anche l’Overconfidence, declinabile nell’eccesso di sicurezza: stando alla Consob, nell’ultimo report sulle ricchezze delle famiglie, sono almeno il 30% degli italiani a soffrirne. In un quadro così complesso si fa sempre più centrale la necessità di un consulente competente, che indirizzi gli investimenti in risultati positivi, soprattutto dal punto di vista del rendimento.

Ovviamente, ci sono anche atteggiamenti da evitare a tutti i costi e tra questi per esempio evitare gli allarmismi sempre dietro la porta: in un decennio, ascoltando le tante “sventure” promesse, si sarebbero infatti persi circa il 70% dei guadagni possibili, come illustra la grafica elaborata da Moneyfarm.

Altro atteggiamento penalizzante è l’entrata e l’uscita dai mercati, che aumenta solo il rischio di perdersi delle opportunità nel medio periodo. Occorre essere vigili e lucidi, soprattutto.

L’unica soluzione resta quella di affidarsi ad un esperto di settore, per evitare di agire di impulso e di investire trascinati da panici ed ansie inutili e controproducenti. In uno scenario del genere, sempre più complesso, l’atteggiamento fa la differenza. Ovviamente, nonostante le flessibilità del mercato, non conviene evitare di investire proprio per non perdere grosse opportunità comunque sempre dietro l’angolo. Anzitutto occorre mantenere calma e sangue freddo, seguendo un percorso che parla chiarissimo: anzitutto diversificando l’investimento, che sia per asset class, aree geografiche e via dicendo. Imporsi degli obiettivi di investimento, senza complessarsi troppo sulle incertezze di un investimento a breve termine. Occorre, dunque, anche una buona dose di lungimiranza. Il flusso del nuovo Covid-19 è perenne e probabilmente la sua presenza sarà ancora una costante nella vita quotidiana: occorrono strategie in un contesto che non esclude ulteriori ribassi.

Il movimento delle asset class resta ampio, ma non abbastanza per rivalutare prospettive di redditività nel lungo termine e quindi la situazione per il 2020 resta pressoché invariata, senza quindi escludere le mosse strategiche per investire nel corso di quest’anno, né precludendo all’investitore ulteriori interventi. L’intervento di un esperto di settore è un’arma in più, seppur non si tratti di una sicurezza che, va detto, non è offerta da nessuno in un momento così delicato. In un paese come l’Italia ciò diventa sempre più necessario: il nostro Paese è 63esimo in classifica mondiale in materia di educazione finanziaria, mentre solo un risparmiatore su due conosce la Consulenza in materia di investimenti. Si evince da questi dettagli la necessità di una cultura finanziaria efficiente ed efficace. E questa può essere l’occasione giusta.