Bio-metano a Latina Scalo, il no di Sermoneta. Valletta richiama il regolamento mai approvato, Lessio sbotta

Un momento del Consiglio comunale di Sermoneta di ieri sera e nel riquadro la location del progetto Recall

“No” alla realizzazione dell’impianto di digestione anaerobica dei rifiuti organici per la produzione di bio-metano a Latina Scalo. Approvato all’unanimità l’ordine del giorno del Consiglio comunale di Sermonta che si è tenuto ieri sera nella sede civica di Pontenuovo, aperto al contributo di altre istituzioni, dei cittadini e dei comitati. Un’assemblea calda, alla quale hanno preso parte il presidente della Provincia di Latina, Carlo Medici, l’assessore all’ambiente del Comune di Latina, Roberto Lessio, due consiglieri comunali del capoluogo pontino che siedono all’opposizione, Giorgio Ialongo di Forza Italia e Matteo Adinolfi della Lega, il consigliere regionale Gaia Pernarella del Movimento Cinque stelle, il dottor Pasquale Milo dell’Isde di Latina, i presidenti dei comitati No Biogas Latina e spontaneo di Latina Scalo, rispettivamente Vincenzo Valletta e Marco Gubbioli, Giorgio Libralato di Ecologia e Territorio e Paolo Rinaldi, amministratore delegato di Recall, la società titolare del progetto della centrale bio-metano che vuole realizzare in via delle Industrie a Latina Scalo. In sala tra i cittadini anche l’ex assessore di Latina (Giunta Finestra) Luigi Cardamone.

Una seduta calda, dicevamo, anzi caldissima che ha visto perdere le staffe a Lessio, il quale non appena Libralato ha preso la parola ha iniziato a gridargli contro tanto che l’ecologista ha preferito abbandonare i lavori. Un tempo amici, condividevano le battaglie di Legambiente per la tutela del territorio, oggi sono in evidente contrasto sia per le questioni che riguardano la discarica di Borgo Montello, sia per quelle dell’impianto bio-metano (semplificando: Lessio è favorevole, Libralato no) e più in generale sulle politiche in atto da parte dell’amministrazione di Latina Bene Comune.

Ad illustrare il documento, poi approvato all’unanimità da parte del Consiglio comunale di Sermoneta, sono stati il sindaco Claudio Damiano e l’assessore all’ambiente Annarosa Centra, con il contributo di un esponente di maggioranza e uno di posizione. Ribadita la contrarietà a che il progetto Recall venga realizzato nella location di via delle Industrie, vicino al territorio di Sermoneta. Una location inopportuna, secondo l’assise del comune lepino, per vicinanza all’Oasi di Ninfa e ad uno stabilimento soggetto alla direttiva Seveso, per la coincidenza con il tracciato del Sentiero della Bonifica, per l’impatto prevedibile delle emissioni in atmosfera e in contrasto con il regolamento comunale approvato da questa amministrazione per la tutela dei cittadini e dell’ambiente che stabilisce vincoli stringenti per la realizzazione di simili impianti, vietandoli in prossimità delle abitazioni esistenti.

Tra le motivazioni che hanno spinto l’amministrazione comunale di Sermoneta ad opporsi al progetto della Recall anche il contrasto con il piano provinciale dei rifiuti approvato dai sindaci pontini che prevede due impianti pubblici per il trattamento dei rifiuti organici in cui i Comuni, una volta realizzati, saranno obbligati a conferire la propria frazione della differenziata in virtù di una autonomia di servizio e della chiusura del ciclo in provincia. E allora, chi conferirà nell’impianto di Recall? La logica vuole – è stato detto – che per il mantenimento in vita della centrale bio-metano a Latina Scalo dovranno necessariamente arrivare i rifiuti da centri fuori provincia con il conseguente impatto sulla viabilità.

Un aspetto quest’ultimo ripreso anche dal presidente della Provincia Medici che nel suo intervento ha messo in evidenza l’importanza del piano provinciale dei rifiuti, pensato per la riduzione del traffico e per la chiusura del ciclo dei rifiuti senza il ricorso all’impiantistica privata con la quale le municipalità sono spesso in conflitto.

E se dal canto suo Lessio ha ribadito quanto già affermato nelle diverse commissioni Ambiente e Trasparenza del Comune di Latina, in Consiglio comunale e nei diversi incontri pubblici organizzati dall’amministrazione di Latina Bene Comune, per un totale di otto sedute, ovvero che l’iter seguito per l’autorizzazione dell’impianto Recall ha ottenuto venti pareri favorevoli e che il Comune non sarebbe potuto andare contro legge, facendo riferimento al decreto sblocca centrali voluto dal Governo Berlusconi: “Non risultano atti ufficiali del Comune di Latina documenti di  opposizione al progetto Recall, né politici né tecnici. Di cosa stimo parlando?”

Ma intanto, poco prima, Valletta aveva appena detto che il Comune di Latina aveva espresso diniego ad un simile impianto, in zona Chiesuola, per la vicinanza all’abitato e per l’impatto sulla viabilità, come da relazione del comandante della Polizia Locale Francesco Passaretti che ancora dirige lo stesso servizio comunale. Per quanto riguarda il progetto in discussione, poco prima dell’intervento di Lessio, Valletta aveva detto che durante l’amministrazione di Giovanni Di Giorgi, il comitato da lui rappresentato aveva sollevato una serie di eccezioni, le stesse contenute nel documento in esame dell’amministrazione di Sermoneta, e che il Comune si stava dotando di un regolamento redatto dal funzionario Rosa Del Duca, presentato in commissione Urbanistica, allora presieduta da Raimondo Tiero, che poi non era stato più approvato per via della caduta dell’amministrazione e né ripreso dal commissario straordinario Giacomo Barbato. Appena insediata l’amministrazione Coletta – ha detto Valletta – siamo tornato in Comune per chiedere di dare seguito al regolamento, ma è stato inutile.

L’appello lanciato dall’amministrazione di Sermoneta al Comune di Latina affinché si doti quanto prima di un regolamento per la tutela dei cittadini e dell’ambiente non deve aver fatto presa su Lessio che, nella foga di replicare a Valletta affermando l’esistenza di opposizioni al progetto nella fase antecedente alla conferenza dei servizi, ha messo nel piatto della questione di Latina Scalo soltanto la volontà di istituire un comitato di vigilanza, come previsto da deliberazione comunale, per il controllo dell’impianto Recall, omettendo per altro la questione sugli indennizzi alla popolazione sollecitata dal presidente del comitato No Biogas Latina.

Nel dibattito è intervenuto anche l’ad Rinaldi che, nel tentativo di precisare la bontà del progetto, ha finito per alimentare un notevole brusio da parte del pubblico.

Resta da capire su tutta questa vicenda come mai dalla determina di gennaio 2018 del settore Ambiente della Provincia di Latina, con la quale si prendeva atto della conclusione positiva della conferenza di servizi in merito al progetto Recall, ad oggi la stessa società non abbia ancora ottenuto, stando agli atti pubblicati dall’ente di via Costa, l’autorizzazione unica alla realizzazione dell’impianto. Un ritardo dovuto al cambio di vertice, oggi guidato dal sindaco di Pontinia Medici, o da altre opposizioni non ancora acclarate? Valletta ha ventilato l’ipotesi che l’Aeronautica Militare possa aver eccepito, come fu per il progetto della Chiesuola, obiezioni sull’altezza della cupola del digestore dell’impianto Recall.

Di seguito il video dell’intervento di Valletta