“Black queen”, riciclaggio a Minturno: due arresti e sequestro da 1 mln di euro

Riciclaggio, reimpiego, autoriciclaggio, favoreggiamento e distruzione o occultamento di scritture contabili. Queste le ipotesi di reato che hanno portato il tribunale di Cassino a emettere 2 ordinanze di custodia cautelare e a disporre in sequestro di beni per una società di Minturno che lavora nel settore lattiero-caseario per 1,2 milioni di euro.

Questa mattina i militari della Guardia di finanza di Formia hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari. Gli arrestati si trovano uno in carcere e un altro ai domiciliari. Cinque in tutto gli indagati.

Le indagini, coordinale dal sostituto procuratore della Repubblica di Cassino, Roberto Bulgarini Nomi, sono partite da una verifica fiscale effettuata nei confronti del caseificio. Dai primi riscontri sarebbe emersa subito la gestione fraudolenta dell’attività, a partire dalla quasi totale assenza di documentazione contabile fino al conferimento della rappresentanza a un soggetto inesistente.

Le Fiamme gialle hanno analizzato le movimentazioni ed effettuato intercettazioni telefoniche, che hanno altresì consentito di individuare gli amministratori di fatto della società, F.M. (43 anni) e C.P. (55 anni), che  avrebbero costituito l’impresa utilizzando beni aziendali spogliati da un’altra società operante nel medesimo settore e oggetto di una bancarotta fraudolenta, riconducibile ai medesimi indagati.

Le indagini hanno dimostrato la continuità operativa aziendale tra le due imprese. Gli indagati, uno dei quali sarebbe, sempre secondo gli investigatori, vicino ad ambienti della criminalità organizzata di stampo camorristico, a distanza di tempo, avrebbero abilmente riciclato e reimpiegato il denaro provento della bancarotta nella nuova società.