Nessun processo, nessun risarcimento danni, né pagamento delle spese processuali. Un ragazzo di 28 anni ed una signora di 60 aiuteranno i poveri in una delle strutture della città di Latina. È la giustizia riparativa per due dei quattro responsabili accertati dalla DIGOS, di avere offeso, via social, la sindaca Matilde Celentano. Una decisione che nasce dall’accordo tra le parti, senza transitare più in tribunale, dopo il ravvedimento dei due responsabili, i quali hanno nel frattempo indirizzato alla Celentano una lettera di scuse.
“Ho presentato querela per lanciare un messaggio a tutte le vittime di body shaming – ha chiarito la Celentano -, soprattutto chi non è un personaggio in vista come me. Sono stata attaccata durante il mio percorso di cure, in quanto sono stata paziente oncologica. Non pretendo un risarcimento, lo avrei devoluto alla lotta contro il cancro. Ho presentato però querela, perché nessuno deve permettersi di essere un leone da tastiera. Queste due persone seguiranno chi è in difficoltà, in una delle strutture presenti in città”.

“La giustizia riparativa – puntualizza l’ avvocato Renato Archidiacono – è prevista dal nostro ordinamento giudiziario, ma siamo riusciti a trovare un accordo, peraltro proposto dai responsabili, al di fuori dell’aula di tribunale”.
Quanto alla vicenda giudiziaria, la DIGOS di Latina, dopo indagini lampo, ha individuato quattro responsabili. La chiusura delle indagini però riguarda al momento le due persone che seguiranno il percorso riabilitativo. Al vaglio degli inquirenti le altre posizioni e altri potenziali responsabili di avere scritto offese via social.








