BONUS EDILIZIA: NON FRENARE LA CRESCITA DEL SETTORE! Penalizzate le imprese serie e l’indotto

ECONOMIA & SOCIETA’

rubrica del mercoledì

di Ivan Simeone

Direttore CLAAI Assimprese

direzione@claai-assimprese.it

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Preoccupazione per il comparto edile. 

Con l’articolo 28 del Decreto Sostegni ter, in riferimento al Superbonus 110%, vi è una sostanziale limitazione della cessione del credito.

Queste limitazioni, se si comprendono per cercare di evitare il rischio di comportamenti non corretti e anomali, dall’altro rischiano di imbrigliare le imprese sane e, di fatto, mettono a rischio anche tutto l’indotto comprese le assunzioni già previste per il primo trimestre 2022, come evidenziato dai vari indicatori e studi del settore.

In questi mesi, dopo il forzato arresto causato dall’emergenza sanitaria, il settore della piccola impresa edile sta riprendendo fiato ma rischia nuove battute di arresto. E’ notorio l’aumento delle materie prime, delle utenze elettriche e dell’attuale mancanza di manodopera specializzata. A questi problemi si rischia di aggiungere una ritrovata burocrazia che non giova a nessuno.

Come CLAAI Assimprese, Confederazione delle imprese artigiane e delle MPMI, auspichiamo uno snellimento delle procedure. In questi ultimi mesi troppi i ripetuti cambiamenti delle regole, cambiamenti che disorientano sia le imprese che i committenti fatti da singoli cittadini, interi condomini ….

Bisogna rendere fluide le procedure per rilanciare le piccole imprese locali, particolarmente quelle a conduzione familiare. 

Oggi assistiamo ad un sostanziale, silenzioso e sottile aumento di tutte le materie prime come di tutte le utenze che mettono a rischio l’attività delle piccole imprese. La politica deve intervenire per trovare soluzioni eque. Bisogna rilanciare gli investimenti e rendere più fluido l’accesso al credito.

Le imprese necessitano di liquidità. Con la ripresa dei pagamenti e la fine delle moratorie, vi è il rischio che – con una pandemia ancora in corso- molte piccole realtà produttive rischiano l’insolvenza con tutto quello che ne consegue. Ecco che vi è l’esigenza di interventi che siano reali e praticabili. Noi lo abbiamo anche chiesto direttamente e pubblicamente, ricevendo come risposta un silenzio assordante.

Molti proclami ma poi molti lacci e lacciuoli che di fatto riducono la portata degli interventi programmati.

Rimaniamo certamente fiduciosi ma la situazione non è certamente delle più facili. Vi è bisogno di tanta buona volontà per comprendere i problemi e trovare soluzioni condivise. Ma è questa la strada che l’attuale politica vuole perseguire? Noi ce lo auguriamo. Attendiamo fiduciosi.