Buona scuola e pareggio di bilancio da abolire, a Formia la raccolta di firme di Potere al popolo

Gli attivisti e le attiviste di Potere al Popolo saranno a Formia – in piazza della Vittoria – sabato 14 aprile (ore 18.00 – ore 21.00) per raccogliere le firme per le leggi di iniziativa popolare per l’abolizione dell’articolo 81 – “pareggio di bilancio” della Costituzione e per l’abolizione della buona scuola di Renzi.

“Con la prima – spiega una nota stampa del Potere al popolo del Sud Pontino – si vogliono togliere le politiche di austerità dalla Costituzione e riaffermare i diritti fondamentali delle persone, un’azione forte per impedire che il ‘Fiscal compact’ entri stabilmente nella legislazione dell’Unione Europea. Nell’aprile del 2012, introducendo la regola dell’equilibrio di bilancio, noto come pareggio di bilancio, il Parlamento italiano ha modificato l’art. 81 della Costituzione. Il ‘Fiscal compact’ e le politiche di austerità che ne sono conseguite hanno fatto così il loro ingresso nella nostra Costituzione. Il 1° gennaio 2018 scadono – per i 25 paesi che lo hanno accettato o subito – i cinque anni per la valutazione dell’efficacia delle regole del ‘Fiscal compact’. Si deciderà quindi se includerle nei trattati europei e nella legislazione comunitaria. Questa inclusione è purtroppo già avvenuta nel nostro ordinamento. Il ‘pareggio’ di bilancio non è un principio astratto né una scelta tecnica ma incide direttamente sulla vita di tutti i cittadini, mettendo in discussione i diritti fondamentali delle persone. I tagli allo stato sociale ne sono le dirette conseguenze. E’ quindi giunta l’ora di riprenderci quanto ci è stato tolto. Con la seconda legge di iniziativa popolare si vuole l’abrogazione della ‘Buona Scuola’ e per la costruzione di una scuola pubblica, laica, aperta, solidale, attenta ai bisogni e ai tempi di ciascuno e di ciascuna, capace di garantire a tutti e tutte il diritto all’istruzione”.

“Perché questo avvenga – si legge nel comunicato – è necessario : innalzare l’obbligo scolastico fino ai 18 anni, ottenere risorse certe ed adeguate almeno il 6% del PIL e non continui tagli; garantire la vivibilità delle classi e qualità della relazione educativa: non più di 22 alunni per classe e continuità didattica dei docenti; sostenere una vera integrazione; dotazione aggiuntiva di insegnanti specializzati per accoglienza,educazione interculturale, alunni disabili;promuovere percorsi didattici moderni, efficaci, condivisi; garantire la pienezza della funzione docente: unicità, pari dignità, qualificazione. Concludiamo ricordando che la riforma del regolamento del Senato garantisce la discussione delle leggi di iniziativa popolare e quindi le firme raccolte non saranno cestinate”.