Caso di Revenge Porn a Latina: il reato viene estinto

Si conclude senza condanna il processo per revenge porn che vedeva imputato un operaio residente nei pressi di Latina. Il giudice monocratico Elena Nadile ha dichiarato il reato estinto, emettendo una sentenza di non doversi procedere per remissione tacita di querela. La donna che aveva denunciato il caso non si è presentata in Tribunale per testimoniare, determinando così la chiusura del procedimento.

Il caso ruotava attorno a un video intimo di quattro minuti, registrato durante una relazione extraconiugale tra l’imputato e la denunciante. Il filmato era stato suddiviso in tre spezzoni e inviato dall’uomo al marito e alla sorella della donna, ignari di tutto. Secondo l’accusa, l’imputato avrebbe agito per vendetta dopo la fine della relazione, violando l’articolo 612 ter del codice penale, che punisce la diffusione di immagini o video intimi senza il consenso delle persone coinvolte.

Gli episodi risalgono al 2019, durante una relazione nata in un bar dove i due si incontravano regolarmente. La donna aveva inizialmente confidato all’amante l’intenzione di lasciare il marito, ma la relazione si era conclusa dopo due anni con una denuncia e l’avvio del procedimento penale. Durante il processo, iniziato nell’ottobre 2023, la parte offesa è stata più volte citata, ma ha scelto di non deporre.

Con l’assenza della testimonianza della vittima, la Procura ha visto sfumare le possibilità di sostenere l’accusa. Ieri pomeriggio, l’ultimo atto: il giudice ha dichiarato il reato estinto per remissione tacita di querela, chiudendo il caso con la definitiva uscita di scena dell’imputato.