Circeo, incompatibilità e presenza “esterna” in Consiglio: scattano diffida e richiesta di chiarimento

La seduta di insediamento del nuovo Consiglio comunale di San Felice Circeo

“La contestazione è stata dettagliatamente esposta e comprovata, ciò nonostante il sindaco, in luogo dell’obbligo di astensione, perseverando nella funzione di presidente del Consiglio comunale, non ha provveduto ad ottemperare a quanto previsto dall’articolo 69 del Tuel, limitandosi a dire ‘Grazie per avere sollevato questi quesiti, ma io direi di andare avanti perché ci riserveremo poi di rispondere, in termini anche scritti, a questa incompatibilità. Ci sono altri interventi? Si mette a votazione, chi è favorevole?'”. Con questa motivazione i consiglieri di San Felice Circeo del gruppo “Verso il domani” tornano sulla presunta incompatibilità, contestata nella seduta dell’assise civica d’insediamento della nuova amministrazione il 29 giugno scorso, del sindaco Giuseppe Schiboni, del suo vice Vincenzo Cerasoli, dell’assessore Monia Di Cosimo e del presidente del Consiglio comunale – eletto in quella sede – Rita Petrucci, lamentando il mancato rispetto delle procedure. L’argomento è ora oggetto di una diffida.

I consiglieri di opposizione del gruppo “Verso il domani” hanno scritto al presidente del Consiglio comunale, al segretario comunale e per conoscenza al Prefetto di Latina Pierluigi Faloni, denunciando che nella seduta del 29 giugno vi è stata “una grave violazione delle norme più elementari della democrazia”. “Diffidano la S.V. a convocare il Consiglio Comunale, ponendo all’ordine del giorno la revoca della delibera 30 del 29 giugno 2017 e l’attivazione del procedimento delle contestazioni relative alle incompatibilità sollevate, così come previsto dall’articolo 69 del Tuel”, concludono il consiglieri di minoranza, richiamando eventualmente il Prefetto al suo potere sostitutivo.

Ma a proposito della seduta d’insediamento del nuovo Consiglio comunale, eletto lo scorso 11 giugno, gli esponenti di opposizione del gruppo “Verso il domani”, composto da Eugenio Saputo, Luciano Magnanti ed Egidio Calisi, hanno contestato la presenza tra i banchi del Consiglio di Mauro Bruno, ex dipendente a tempo determinato del Comune di San Felice Circeo, “e, per quanto di conoscenza, dipendente di ruolo del Comune di Cisterna di Latina”.

Con una nota indirizzata al sindaco, al segretario comunale e anche in questo caso al Prefetto scrivono quanto segue: “Il signor Bruno non si limitava solo alla presenza tra i banchi (che, comunque, è riservata esclusivamente ai Consiglieri, al Segretario Comunale e ai dipendenti normalmente adibiti a compiti necessari allo svolgimento dell’assise) ma bensì aveva accesso anche alla documentazione relativa al Consiglio stesso. Pertanto, si chiede di sapere a quale titolo il signor Mauro Bruno partecipava attivamente alla seduta del Consiglio comunale ed  a quale mansioni sia stato adibito. Si chiede altresì di conoscere l’atto di autorizzazione e diffidano il Sindaco e il Segretario Comunale a prendere i provvedimenti necessari affinché tale comportamento abbia a cessare. La presente è inviata al Sindaco ed al Segretario Generale del Comune di Cisterna di Latina per il seguito di competenza”.