Cisl Latina, flash mob per l’approvazione della cura Covid pontina

Sollecitare l’Agenzia italiana del Farmaco ad autorizzare la cura con gli anticorpi monoclonali in Italia: per questo motivo la Cisl Latina ha indetto un flash mob in piazza del Popolo sabato 6 febbraio a partite dalle ore 11.

Sarà un monito, si legge nel comunicato stampa, affinché l’Aifa non si trinceri dietro la burocrazia: in questo momento di pandemia abbiamo bisogno di sostanza, non di timbri e firme. L’appello è ai cittadini, chiaramente nel rispetto delle distanze e del regolamento anti-Covid. È doveroso fare chiarezza su chi, a Roma, ha la responsabilità del ritardo nell’accesso alla terapia e delle vite che si potevano salvare. Questo eccesso di prudenza e burocrazia non è più tollerabile.

La Bsp Pharmaceuticals di Latina, nota per la realizzazione degli anticorpi monoclonali della Eli Lilly, sta esportando questo prodotto in tutto il mondo fuorché in Italia. Francia, Stati Uniti, Canada, Israele, Germania, Inghilterra, Ungheria, sono questi i paesi che stanno beneficiando del prodotto ultimato sul nostro territorio. Il suo impiego ha ridotto il rischio di ospedalizzazione e morte per Covid-19 del 70%, ma in Italia l’Aifa non li ha autorizzati.

Mentre le attività chiudono e cittadini continuano a essere barricati in casa, dallo stabilimento di Latina esce il farmaco più promettente contro il virus, diretto, però, soltanto all’estero. Sono giorni che si sta consumando un confronto sull’efficacia di questa cura – e dunque sulla necessità di autorizzarla al più presto – tra l’Ema e l’Aifa. Mentre Giorgio Palù, eminente virologo e presidente dell’Aifa, si appella alla possibilità di un decreto d’urgenza in deroga alla validazione dell’Ema, Armando Gennazzani, professore della Chmp dell’Ema, si dice certo che non ci siano prove sufficienti di efficacia per l’immissione in commercio. Una diatriba che sta andando per le lunghe e che costa alla popolazione decine di vite, mentre promettenti alternative su cui si sta investendo sono tutte di là da venire.

“La Germania – ha spiegato Roberto Cecere, Segretario Generale della Cisl di Latina – ha approvato 400milioni di euro per curare la popolazione tedesca, dosi che saranno prodotte tutte a Latina. Se l’Italia non si muove saranno occupate tutte le linee di produzione. È un’iniziativa rivolta alla città intera: la cura riguarda tutte le persone che potenzialmente si potrebbero ammalare”.