Cisterna, spaccio ed estorsioni: scatta l’operazione Buffalo. I nomi degli arrestati

Spaccio di cocaina e estorsioni. Questa mattina all’alba è scattata l’operazione “Buffalo”. I carabinieri di Latina e del Reparto territoriale di Aprilia hanno eseguito 8 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del tribunale di Latina su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico dei componenti di un gruppo criminale di Cisterna.

Gli arrestati sono Antonio Di Noia, 39enne, già tratto in arresto con l’operazione “Astice”; Vincenzo Avagliano, 44enne, ex cognato di Di Noia; Stefano Speranza, 53enne; Gianluca Zuncheddu, 39enne; Franco Iacomussi, 45enne.

Ai domiciliari sono finiti invece Luca Di Noia, 24enne, nipote di Antonio; Simone Amabile, 24enne e il fratello Sandro, 22enne.

Sono tutti residenti a Cisterna di Latina eccetto Speranza, proveniente da Aprilia. Le indagini sono partite nel febbraio del 2018 dalla richiesta di aiuto di un giovane di Cisterna, aggredito perché pagasse un debito di droga contratto da un suo cugino.

É stato così possibile ricostruire un’articolata attività di smercio di cocaina, marijuana e hashish: la droga veniva consegnata a clienti selezionati, previo appuntamento telefonico, in località sempre diverse di Cisterna.

Zuncheddu in particolare sarebbe secondo gli investigatori l’organizzatore che avrebbe smistato ai pusher la sostanza da smerciare.

È nel corso di queste indagini che è scatto l’arresto in flagranza, il 30 giugno 2018, di tre spacciatori con circa 2 etti di marijuana; uno di loro è Luca Di Noia, un altro è suo padre Carmine, fratello di Antonio. La pressione investigativa sul territorio infastidisce il gruppo delinquenziale e, per questa ragione, Avagliano e Antonio Di Noia attuano l’atto ritorsivo.

Dopo essersi procurati una Smart bianca rubata grazie a Speranza effettuano ripetuti passaggi per individuare le automobili private dei carabinieri coinvolti. Il 19 maggio 2018, esplodono 4 colpi di arma da fuoco contro quella di un maresciallo. Non escludono di compiere altri gesti intimidatori, anche più gravi, contro i componenti della Stazione o addirittura loro familiari.

Durante gli accertamenti si scopre anche che Amabile avrebbe maltrattato la sua compagna, arrivando a picchiarla e minacciandola di morte. I reati complessivamente contestati, a vario titolo, sono quindi tentata estorsione, lesioni aggravate, cessione di sostanze stupefacenti aggravata e continuata, porto abusivo di ami da fuoco, danneggiamento aggravato, ricettazione e maltrattamenti in famiglia.