Commercio al dettaglio: un anno 2024 di difficoltà. Le analisi di Confesercenti nazionale e possibili interventi anche locali

Economia

Rubrica settimanale

A cura di Ivan Simeone

i.simeone@virgilio.it

Il Commercio ha vissuto, nel 2024, un anno veramente difficile. Lo ha evidenziato la Confesercenti nazionale in uno studio diffuso nei giorni scorsi.

Secondo i dati analizzati dall’Associazione di Categoria, “tra gennaio e dicembre hanno avviato l’attività appena 23.188 nuove imprese del commercio, mentre ben 61.634 hanno chiuso definitivamente i battenti: un rapporto vicino ad 1 apertura per ogni 3 chiusure, il peggiore degli ultimi dieci anni.”

Non solo ma, secondo alcune proiezioni, se non vi è un cambio di politica commerciale, nel 2034 si rischia di avere un saldo zero tra aperture e chiusure di attività, vedi www.confesercenti.it 

Certamente stiamo vivendo un cambiamento epocale, di come affrontare il commercio ed il mondo delle vendite, in senso più ampio del termine. Tutta sta mutando molto velocemente e bisogna avere la forza ed il coraggio di adeguarsi e cercare di governare questo cambiamento. 

Nel Lazio, nell’anno 2024, abbiamo iscritto negli Albi camerali 2021 attività commerciali al dettaglio, contro 7.405 attività cessate. I numeri parlano da soli. 

Secondo l’analisi di Confesercenti, uno dei motivi di criticità del settore sono certamente le maggiori difficoltà che nascono anche da un “credito sempre più asfittico e da un mercato difficile, sia per la ripresa ‘lenta’ dei consumi delle famiglie sia per l’aumento della concorrenza, con un panorama crescentemente dominato da grandi gruppi e dai giganti dell’online.”

Analisi che hanno una ovvia ricaduta sui nostri territori pontini. Bisogna che si rafforzi una sensibilità politica che si tramuti in interventi operativi e amministrativi concreti. 

Abbiamo cercato di individuare alcuni input su cui lavorare, per sostenere il commercio di vicinato. Certamente bisogna avviare un processo che veda insieme sia le istituzioni con le Organizzazioni dei commercianti ma anche le associazioni dei consumatori e sindacali, in una “sintesi operativa”. 

Incentivare la Digitalizzazione con piattaforme e-commerce locali dedicate ai piccoli commercianti del territorio, un vero “Marketplace del commercio di vicinato di Latina”. Promuovere la collaborazione tra negozianti favorendo “reti” di strada e di vicinato, condividendo così percorsi promozionali e iniziative di marketing comuni. Valorizzare i Prodotti Locali e Sostenibili con una azione strategica favorendo la “filiera corta” e i prodotti del “Made in Latina”, anche creando un apposito marchio commerciale, puntando sulla qualità dei prodotti e sul rapporto diretto commerciante-cliente. Il problema di “Rivitalizzare i Centri Cittadini ed i Quartieri” è un annoso problema che deve essere affrontato con una visione ampia e concertativa, includendo i vari interessi che vi sono in gioco. Un bel centro cittadino, belle strade invogliano a sviluppare attività commerciali e rendere i centri vivibili, creando aree dedicate al Fashion. 

A tutto ciò bisogna affrontare il problema di un vero sostegno fiscale. Le piccole attività di vicinato hanno in sé un alto valore sociale, di sicurezza e di rivitalizzazione delle nostre strade e necessitano di reali agevolazioni affinché se ne promuova le aperture. 

Tutti questi aspetti devono certamente avere una “cabina di regia” e un valido strumento è il rafforzamento del “dialogo continuo e strutturato” tra operatori commerciali e le Istituzioni locali. I piani strategici locali ed i tavoli tecnici permanenti potrebbero essere un buon inizio.