Commercio: puntare sul Natale anche se sarebbe bene pensare “anche” un po’ al Bambinello

Economia & imprese

Rubrica settimanale 

di Ivan Simeone

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Ivan Simeone

È ormai cominciata (anzitempo) la grande kermesse natalizia. 

Cominciano a spuntare nelle nostre strade (dove i Comuni si sono attrezzati e programmato) addobbi e le vetrine cominciano a luccicare. Meno mane che ci sono nostri negozi ci fanno respirare un po’ di aria natalizia con i loro addobbi.

Cominciamo ad essere invasi da tutto il solito armamentario fatto di spot pubblicitari, dove il Sacro ed il profano vanno ad intersecarsi.

È certamente un momento importante per la nostra economia “del quotidiano”. 

Il Natale è visto da molti come una possibilità di riequilibrare i bilanci delle proprie attività commerciali ma le incognite ci sono tutte. In questo ci aiuta l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre che, in maniera puntuale, ci toglie qualche entusiasmo festaiolo, riportandoci ad una realtà economica familiare fatta di luci (poche) e di ombre (molte). 

Secondo una delle ultime news, gli acquisti natalizi rischiano di vedere qualche calo a causa del Black Friday e della perdita di potere d’acquisto degli stipendi delle famiglie italiane.

Secondo le statistiche, il 56% della spesa mensile di una famiglia media, se ne va in “spese obbligate” ovvero a bollette, spese per la gestione della casa, pagamenti di utenze, carburante e il mangiare. Il rimanente è classificato nella voce “spese complementari”, ovvero vestiario, mobili e articoli per la casa, servizi sanitari, ristorazione…

Secondo alcune analisi, si evidenzia come le spese obbligate sono maggiormente pesanti nel Mezzogiorno d’Italia, fino al 59,4% contro il Nord Italia che totalizza spese necessarie per un 55%. Sempre secondo le analisi della CGIA, si rischia un Natale più magro per gli acquisti. Lo scorso anno le famiglie italiane hanno speso per i regali natalizi circa 11 miliardi di euro. Quest’anno si prevede una spesa di circa 10 miliardi di euro, con una diminuzione dovuta proprio all’incidenza maggiore delle spese obbligate. Non dimentichiamoci che anche le spese relative ai pagamenti dei “mutui casa” si sono impennate rispetto agli anni scorsi, anche se si intravede qualche minima percentuale di diminuzione di tassi, ma sempre molo altri rispetto agli anni scorsi; situazione che sta mettendo in crisi non poche famiglie consumatrici e nessuno concretamente interviene.

Altro motivo di diminuzione di introiti natalizi, sono gli acquisti che vengono effettuati tramite le piattaforme on line e gli acquisti che vengono fatti con la scusa del “Black Friday”, vere anticipazioni di compre natalizie.

La spesa mensile media, in euro, per le famiglie per le necessità primarie, è di circa 1.191 euro mese …ma è una statistica media relativa al 2023. Quanto poi rimane?

In tutto questo vortice economico natalizio e festaiolo. ormai vi è un grande assente: il Protagonista ufficiale del Natale, ovvero il Bambinello. Troppo spesso, presi dal lavoro, acquisti e cene di auguri, ce ne dimentichiamo.

È come se festeggiassimo il compleanno di una persona senza pensare alla persona festeggiata… Una festa, il Natale, che si sta laicizzando sempre di più. Bella l’atmosfera, alberi di Natale e regali (quando è possibile), panettoni e casette stile tirolese ma poi? Il “poi” è tutta un’altra storia.