Il Comune di Latina entra nella rete nazionale “Sprecozero.net” e “Città Sane”

Nella giornata di ieri le commissioni Ambiente e Welfare del Comune di Latina, in seduta congiunta, hanno votato all’unanimità l’adesione all’associazione “Sprecozero.net” (rete nazionale degli Enti Territoriali contro lo spreco) e alla rete “Città sane”.

Meno tasse alle aziende virtuose

La commissione è cominciata con l’audizione del dirigente del Servizio Tributi (dott. Paniccia), in merito alle possibilità previste dalla legge 166 del 19 agosto 2016 di riduzioni della tariffa relativa alla tassa sui rifiuti (riduzione prevista per le utenze non domestiche relative ad attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere, che producono o distribuiscono beni alimentari, e che a titolo gratuito cedono, direttamente o indirettamente, tali beni alimentari agli indigenti e alle persone in maggiori condizioni di bisogno ovvero per l’alimentazione animale). La questione non è di semplice applicazione, sia per l’assenza di linee guida (ancora non sono state emanate), sia per le difficoltà di certificare i quantitativi ceduti.

Lo studio della commissione Bilancio

Il presidente della commissione Ambiente, Dario Bellini ha chiesto al presidente della commissione Bilancio Di Trento, di supportare il processo di ricerca di una soluzione, approfondendo la tematica in commissione e valutare l’intervento di esperti in materia tariffazione rifiuti ed agevolazioni. I lavori sono proseguiti con l’intervento da parte dell’assessora alle politiche sociali Patrizia Ciccarelli, che ha illustrato quanto emerso dal primo tavolo tecnico per far incontrare “domanda” e “offerta” di eccedenze.

I dati in Italia e nel mondo

 A fronte dei dati dell’Osservatorio nazionale Waste Watcher, di Last Minute Market/Swg secondo cui lo spreco annuale di cibo in Italia ammonta a circa 16 miliardi di euro, ovvero l’1% del Pil, mentre a livello mondiale gli sprechi alimentari ammontano a 1,3 miliardi di tonnellate l’anno (quantitativo che permetterebbe di sfamare la metà della popolazione mondiale) e tenendo conto della risoluzione del Parlamento Europeo del 19 gennaio 2012 che prevede come obiettivo principale la riduzione degli sprechi alimentari del 50% entro il 2025, è sembrato quasi un percorso naturale aderire alla rete Sprecozero.net il cui obiettivo principale è la condivisione di buone pratiche per la lotta agli sprechi e il monitoraggio dell’implementazioni di tali iniziative, oltre a quello di costruire una massa critica per incidere sulle politiche nazionali ed europee. L’assessore all’ambiente Roberto Lessio ha quindi illustrato la bozza di delibera di adesione che è stata approvata all’unanimità e verrà portata in consiglio comunale.

Rete Città Sane

Il successivo punto all’ordine del giorno, ovvero l’adesione alla Rete Città Sane è stato introdotto dalla consigliera Maria Grazia Ciolfi, che ha precisato che il progetto di adesione alla rete è stato proposto e sostenuto in primo luogo dal sindaco Damiano Coletta. Aderire a questa Rete è un impegno che l’Amministrazione prende con i cittadini, nella consapevolezza di essere amministratori che hanno responsabilità di governo, ma anche nella convinzione che, proprio in virtù della propria condizione privilegiata di rappresentanti delle istanze dei cittadini, le città sono oggi gli “strumenti” migliori per condizionare dal basso la politica regionale, nazionale ed europea.

Saranno individuati due referenti per il progetto, un referente politico, nella figura del sindaco o suo delegato (assessore o consigliere) e un referente tecnico per la gestione dei progetti (in alcune città è stato istituito l’ufficio Città Sane).

Un percorso condiviso

I Comuni associati mirano a costruire un percorso condiviso di raccolta, analisi e diffusione degli elementi migliori e replicabili delle buone pratiche di promozione della salute, ad esempio in materia di inquinamento delle città, prevenzione di tumori, trapianti, risorse sanitarie. Inoltre, la Rete è costantemente impegnata sui temi principali del progetto Città Sane Oms, ovvero pianificazione urbana per la salute, valutazione di impatto sulla salute, invecchiamento in salute. E’ stata letta, condivisa e votata all’unanimità anche la proposta di delibera per l’adesione alla rete Città Sane, che verrà portata in consiglio, nel corso del quale probabilmente sarà invitata ad illustrare il progetto anche la Presidente della rete, Simona Arletti.

Il riconoscimento dell’Oms

La Rete Città Sane è un progetto promosso e voluto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite per la Salute, che dal 1948 opera con l’obiettivo di assicurare alla popolazione mondiale il più alto livello di salute, ed è l’unica rete ad essere riconosciuta dall’Oms.

Un progetto nato nel 1995

In Italia il progetto Città Sane nasce nel 1995 come movimento di Comuni, per poi diventare nel 2001 associazione senza scopo di lucro, e nel 2012 associazione giuridicamente riconosciuta; oggi i Comuni in Italia che fanno parte della rete sono oltre 70, ma le Città Sane sono un movimento di città che è presente in tutti i continenti, e in quello europeo conta più di 1.300 città, che  lavorano per la promozione del concetto più ampio di salute, non limitato all’assenza di malattia, ma esteso alla condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale.

Il sindaco come promotore della salute

La Rete Città Sane è da considerarsi il braccio operativo dell’Oms in ambito comunale, e questa peculiarità deriva dai principi dell’Oms basati sul concetto della trasversalità politica della salute e sul ruolo che spetta alla figura del sindaco come promotore della salute. Pertanto l’Oms ha deciso di lavorare direttamente con i Governi locali, tramite il suo Centro per la Salute Urbana e una rete di città, per supportare i Paesi nel promuovere la concezione e la consapevolezza della salute pubblica, sviluppare le politiche locali per la salute e i programmi sanitari, prevenire e superare le minacce ed i rischi per la salute, anticipare le sfide future per la salute.

Il Progetto Città Sane nasce pertanto per aiutare le città a perseguire concretamente questi obiettivi attraverso tre punti fondamentali:

  • l’integrazione tra le politiche di gestione diretta della salute e le politiche strategiche che appartengono ad altri settori dell’attività amministrativa ma hanno un’influenza sulla salute dei cittadini intesa in senso ampio;
    • la promozione di uno sviluppo della città fondato sull’equità, sulla sostenibilità e sull’attenzione alla persona, al suo valore e alle sue esigenze;
    • la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche che hanno un effetto concreto sulla loro vita.