“Se nei prossimi giorni non avremo risposte immediate si aprirà un periodo vertenziale nei confronti del Comune di Latina con la proclamazione dello stato di agitazione del personale e l’attivazione di tutte le iniziative sindacali necessarie per portare a compimento le giuste aspettative dei lavoratori comunali”. E’ finito il clima d’intesa tra le organizzazioni sindacali e l’amministrazione comunale di Latina “palesato” con la donazione dei decespugliatori? Più facile è che la mano sinistra non sappia cosa faccia la mano destra. E allora non potrà risultare strano più di tanto se in un sindacato la segreteria generale sposi la politica del personale dell’ente municipale del capoluogo e la segreteria della funzione pubblica della stessa sigla dichiari guerra alla delegazione trattante di parte pubblica della medesima amministrazione. Parliamo della Cisl.
E’ di oggi una nota stampa del segretario alle funzioni locali della Cisl Fp di Latina, Marino Marini, con la quale minaccia venti burrascosi qualora non giunga a rapida conclusione la contrattazione per le progressioni economiche orizzontali e la ripartizione del fondo del salario accessorio dei dipendenti, “un obbligo giuridico a carico del Comune di Latina”.
“Purtroppo, alla richiesta della nostra sigla sindacale – spiega Marino Marini – di convocare nei primi giorni della prossima settimana una nuova riunione proprio su questo tema, i rappresentanti dell’amministrazione non hanno ritenuto per l’ennesima volta ricevibile l’istanza, compromettendo di fatto tale importante valorizzazione, anche alla luce delle possibili modifiche annunciate che saranno introdotte all’istituto delle progressioni economiche orizzontali con la firma del nuovo contratto di lavoro nazionale”.
Ora l’appello della Cisl Fp è rivolto direttamente al sindaco Damiano Coletta: “Chiediamo un autorevole intervento del primo cittadino affinché siano ribaditi gli indirizzi alla delegazione di parte pubblica, peraltro già espressi dalla stessa Giunta, per effettuare l’agognata valorizzazione che tutti i dipendenti comunali attendono e soprattutto la necessità di procedere con estrema urgenza alla definizione delle procedure da concludersi entro la fine dell’anno”, dichiara Marini minacciando la proclamazione dello stato di agitazione e altre iniziative a carattere vertenziale e aggiungendo che non si riesce “proprio a comprendere l’atteggiamento dei membri della delegazione di parte pubblica che da mesi continuano a temporeggiare per arrivare alla fine dell’esercizio finanziario senza alcun risultato, mettendo a rischio il benessere organizzativo dei dipendenti ma soprattutto l’erogazione dei servizi dei cittadini”.
La Cisl Fp auspica “che anche le altre organizzazioni sindacali possano unirsi nelle prossime iniziative”.
La situazione è precipitata nei giorni scorsi quando si è tenuta l’ennesima riunione di delegazione trattante tra le rappresentanze sindacali e la delegazione di parte pubblica con all’ordine del giorno la programmazione dell’ente, con evidenti ricadute sul salario accessorio dei dipendenti del Comune di Latina. “La necessità di ripartire il fondo del salario accessorio ha una duplice funzione – spiega il sindacalista -, quella di assicurare un’equa distribuzione delle risorse disponibili in base alle norme contrattuali decentrate vigenti ma soprattutto quella di valutare congiuntamente la consistenza delle risorse stabili per effettuare un’eventuale valorizzazione del personale attraverso l’istituto delle progressioni economiche orizzontali, come effettuato nella quasi totalità degli enti locali della Provincia di Latina in questi ultimi anni”.
L’anno volge al termine e anche l’esercizio finanziario dell’ente e “ancora non si è riusciti a chiudere la contrattazione per la ripartizione del fondo del salario accessorio dei dipendenti, un obbligo giuridico a carico del Comune di Latina”, conclude Marini.
La presa di posizione della Cisl Funzione pubblica arriva all’indomani di ulteriori novità che riguardano la gestione del personale del Comune di Latina. La giunta municipale infatti con deliberazione del 5 dicembre scorso ha parzialmente aggiornato il programma triennale del fabbisogno di personale per gli anni 2017/2019 del piano assunzioni, inserendo anche la figura di un dirigente giuridico, a tempo determinato (ex 110 comma 2 del Tuel) per una spesa annua di 115.814, 16 euro. Una figura che lascia perplessi dal momento che l’ente gode di un’avvocatura ben dotata e di un segretario comunale “plurifunzionale”. Si ricorda inoltre che dopo le dimissioni dell’assessore Antonio Costanzo, con delega al personale, la giunta ha modificato due volte la macrostruttura e ritoccato più volte il fabbisogno. Con una sequela infinita di decreti del sindaco si è dato il via al valzer dei dirigenti, alcuni dei quali rimasti a volteggiare senza incarico. Clamoroso il caso dell’architetto Giovanni Della Penna collocato in ferie d’ufficio e al momento rientrato, dopo aver formalmente contestato la procedura riservatagli, senza vedersi assegnata la dirigenza di un servizio che l’ente dovrà comunque pagargli, mentre un altro dirigente, ben voluto dalla giunta, è stato incaricato a svolgere un compito finora svolto da altra figura caduta recentemente in disgrazia. Infine il caso del super controllore dell’Abc, nuova figura istituita per la quale è in corso un interpello interno. Qualora non andasse a buonfine si ricorrerà all’esterno.