Comune di San Felice, il rendiconto 2015 chiuso in positivo con un avanzo di 1,76 milioni di euro

Il Comune di San Felice Circeo
Giuseppe Bianchi
Giuseppe Bianchi

Il Consiglio comunale di San Felice Circeo ha approvato oggi il rendiconto dell’esercizio finanziario 2015 con un avanzo di 1,76 milioni di euro. Il consigliere Giuseppe Bianchi, che fino a qualche mese fa ha ricoperto la delega assessorile alle Finanze, ha espresso soddisfazione per il risultato, in linea con il risanamento avviato dall’amministrazione in carica, esprimendo voto favorevole alla delibera. In un lungo intervento ha analizzato le tendenze politiche di bilancio mettendo in serie storica alcuni dati disponibili.

Patto di stabilità interno

“Iniziamo da un’informazione qualitativa : il rispetto del patto di Stabilità interno. Per questo dato – ha precisato – abbiamo un intervallo di 5 anni, e precisamente dal 2011 al 2015. Ebbene, le informazioni presenti ci comunicano che è stato sempre rispettato con l’unica eccezione per l’esercizio finanziario 2011, in quanto quell’anno non fu centrato l’obiettivo con il conseguente mancato rispetto. Già questa informazione fornisce una chiave di lettura per capire il lavoro fatto da questa Amministrazione sino ad oggi, in raffronto con la precedente. A titolo informativo ricordo che anche nel 2006 (rilevato nella discussione del Rendiconto dell’esercizio finanziario 2006) non fu rispettato il patto di stabilità interno e anche quell’anno, come il 2011, era l’ultimo per l’Amministrazione che governava, quindi l’anno elettorale”.

L’avanzo di competenza

Per quanto riguarda l’avanzo di competenza, il consigliere Bianchi ha preso di nuovo in esame l’ultimo triennio. “Con soddisfazione – ha detto – riporto l’avanzo e non il disavanzo in quanto da quando siamo stati eletti abbiamo chiuso l’esercizio sempre in positivo; gli importi sono i seguenti: nel 2013 poco più di 1,73 milioni di euro; nel 2014 poco più di 428 mila euro e il 2015 si è chiuso con un importo maggiore di 1,76 milioni di euro. Questi sono i risultati ottenuti con lavoro e sacrificio, anche a costo di essere impopolari in quanto, per raggiungere determinati traguardi nella situazione iniziale del dissesto, è stato necessario contrarre le spese e incrementare le entrate. Oggi la situazione è cambiata. Bisogna sempre essere prudenti ed evitare un tenore di vita superiore alle proprie disponibilità, ma certo ora si può amministrare con più tranquillità”.

Il recupero dell’evasione tributaria

Ampio spazio nell’intervento del consigliere al fenomeno del recupero dell’evasione tributaria: “In questi anni è stata combattuta l’evasione e i dati, soprattutto degli anni 2014 e 2015, confermano che è stato svolto un buon lavoro. Infatti il rendiconto del 2014 ha mostrato 202.300,00 euro di recupero mentre il rendiconto del 2015 evidenzia un recupero di 873.913,00 euro. Rilevante a tal proposito è il parere del Revisore che così recita: ‘Il prospetto espone un trend storico di questa entrata a carattere straordinario e permette di valutare la capacità dell’ente di recuperare risorse attraverso il contrasto all’evasione tributaria’. Il Revisore, che mette in luce aspetti positivi della gestione, dà forza e incoraggia il prosieguo del percorso iniziato. Tengo a precisare che l’attuale revisore non è stato scelto da noi ma, come oramai accade per tutti i Comuni, è stato assegnato dal Ministero dell’Interno”.

Le entrate derivanti dai contributi per permesso a costruire

Dunque, Bianchi ha analizzato anche le entrate derivanti dai contributi per permesso di costruire: “Accertamenti a rendiconto 2013: poco più di 389 mila euro; accertamenti a rendiconto 2014: poco più di 541 mila euro; accertamenti a rendiconto 2015: quasi 338 mila euro. Per gli incassi, sempre a rendiconto abbiamo: nel 2013 circa 350 mila euro; nel 2014 circa 371 mila euro e nel 2015: circa 395 mila euro. Su un solo aspetto del Settore urbanistica si è incassato tanto; questo dato lo riferisco perché c’è chi riteneva che non fossimo in grado di smaltire, neanche in parte la gran mole di pratiche che giacevano da decenni negli armadi del Settore”.

L’indebitamento per mutui contratti per opere pubbliche

“Per quanto riguarda l’ultimo triennio dell’indebitamento per mutui contratti per opere pubbliche, l’organo di Revisione – ha precisato Bianchi – attesta che l’ente rispetta i limiti previsti dal Testo Unico degli Enti Locali; il tasso di incidenza percentuale dell’indebitamento nell’ultimo triennio è il seguente: nel 2013 il 5,3%; nel 2014 il 4,8% e nel 2015 il 4,3%. Questo significa che il debito di 7.272. mila euro del 2013, si è ridotto a 6 milioni nel 2015; abbiamo quindi rimborsato in un triennio 1,3 milioni di euro”.

Conclusa l’analisi del trend dei dati e delle informazioni, il consigliere Bianchi ha fatto qualche esempio di gestione attuato nel corso di questi anni. Riportiamo integralmente la parte finale del suo intervento.

“Inizio dalle entrate e dalle spese a carattere non ripetitivo. Per entrate e spese a carattere non ripetitivo o non ricorrenti si intendono i soldi incassati o spesi per eventi che non si manifestano con regolarità. Riporto un esempio che riguarda la quotidianità di ogni famiglia, la bolletta elettrica si paga tutti i bimestri ed è una spesa ricorrente, ma non è detto che la lavatrice si debba comprare tutti gli anni: quest’ultima è appunto una spesa a carattere non ripetitivo. Torniamo al nostro Ente, nel 2015: gli accertamenti, quindi le entrate, ammontano a 1.514.904,20 euro; gli impegni, quindi le spese, sono pari a 0. Tali dati confermano che il Bilancio di previsione ha saputo assorbire anche gli imprevisti verificatisi nel corso dell’anno, per cui non è stato necessario attingere dalle entrate suddette che sono state opportunamente utilizzate per fornire servizi ai cittadini e per effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria dei beni dell’ente.

Il parametro di efficienza per l’istruzione primaria e secondaria inferiore rappresenta le spese annue affrontate dal comune a favore della scuola per ogni studente, questo al fine di rendere più confortevole il percorso di studi dei nostri bambini e ragazzi. Tali importi sono quantificati nelle seguenti misure: nel 2013 556,50 euro; nel 2014 569,76 euro; nel 2015 569,85 euro. Dette spese sono pro capite, quindi sono effettuate per ogni studente.

Prima di concludere, riporto un esempio di gestione attuato da questo comune, precisamente il dato relativo ad una determinata tipologia di spese per la quale il legislatore ha voluto che fosse contenuta entro limiti specifici. Parlo della spesa per le relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza per la quale è stata stabilita la riduzione dell’80% di quanto certificato nel rendiconto 2009. Nel nostro Ente, il rendiconto 2009 ha mostrato che per tale tipologia di spesa sono stati utilizzati 116.158,25 euro, pertanto il limite utilizzabile nel 2015 è pari a 23.231,65 cioè il 20% del 2009, così come stabilito dal legislatore. Il comune di San Felice Circeo nel 2015 ha speso solo 228 euro. Tale dato indica con chiarezza le modalità che ho voluto adottare al fine di risanare le finanze, evitando così l’utilizzo del denaro pubblico per spese improduttive. Per tutti i motivi – ha concluso – darò il voto positivo alla delibera in approvazione”.