Coronavirus, dimezzate nel Lazio le vendite di vino: in crisi 4 cantine su 10

Gli effetti del coronavirus hanno colpito anche il settore vitivinicolo. Sono infatti dimezzate nel Lazio le​ vendite del vino a causa della chiusura forzata di ristoranti, hotel, bar e pub, per arginare la pandemia. Un taglio che potrebbe aggirarsi intorno al 50% del valore delle vendite. A lanciare l’allarme è Coldiretti Lazio, sulla base delle previsione dell’Oiv, Organizzazione mondiale della vite e del vino.

Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè in Italia quasi 4 cantine su 10, pari al 39%, registrano un deciso calo del fatturato con l’allarme liquidità, che mette a rischio il futuro del vino italiano. Un settore dal quale nascono opportunità di occupazione per 1,3 milioni di persone per un giro d’affari di 11 miliardi. La chiusura della ristorazione avvenuta in Italia e all’estero e il forte calo delle esportazioni, aggravato anche dalle difficoltà logistiche e della disinformazione, ha determinato danni ingenti ad un settore che lo scorso anno ha raggiunto i 6,4 miliardi di euro, il massimo di sempre, pari al 58% del fatturato totale, con le spedizioni di vino all’estero.

“E’ necessario trovare dice il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – risorse aggiuntive, comunitarie e nazionali, per finanziare ogni utile strumento per la riduzione delle giacenze e per il contenimento della produzione di vino proveniente dalla prossima vendemmia. Tra le proposte che abbiamo formulato, c’è anche quella dell’Iva agevolata e un credito di imposta per i crediti inesigibili derivanti dalla crisi Covid-19”.

“La Coldiretti è impegnata nella campagna #iobevoitaliano – aggiunge Granieri – per promuovere gli acquisti, ma serve anche sostenere con massicci investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni con un piano straordinario di comunicazione sul vino, che rappresenta da sempre all’estero un elemento di traino per l’intero Made in Italy”.

La Coldiretti ha presentato al Governo il piano salva vigneti con il quale, attraverso la distillazione volontaria, si prevede di togliere dal mercato almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici da trasformare in alcol disinfettante per usi sanitari. La misura avrebbe inoltre l’importante effetto di favorire l’acquisto di alcol italiano che sugli scaffali è stato il prodotto che ha registrato il maggior incremento di vendite, che sono praticamente triplicate secondo Iri, ma anche di ridurre le eventuali eccedenze produttive.

Il piano della Coldiretti prevede anche la vendemmia verde su almeno 30.000 ettari per una riduzione di almeno altri 3 milioni di ettolitri della produzione sui vini di qualità in modo da evitare un eccesso di offerta, considerate le conseguenze della pandemia sui consumi internazionali.