Corruzione a Sperlonga, l’opposizione sulla scuola sequestrata: “Il silenzio non è consentito”

Riceviamo e pubblichiamo una nota del gruppo consiliare “Sperlonga Cambia” in merito al sequestro della scuola in costruzione, realizzata senza fondamenta e un soffitto a rischio crollo, come svelato dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Latina che ieri ha portato all’arresto di due imprenditori per corruzione. Appalti pilotati nella Riviera di Ulisse. Una storia già nota alle cronache giudiziarie, con il coinvolgimento del primo cittadino Armando Cusani sotto processo. Ma da Tiberio si è passati a Tiberio 2 e a una edilizia scolastica a risparmio in danno dell’incolumità dei ragazzi. Il gruppo di opposizione “Sperlonga Cambia” denuncia il silenzio assordante non tanto del primo cittadino, in conflitto di interesse, quanto della sua maggioranza… Di seguito il testo. 

“Io rispondo a una persona sola!”, “Armando Cusani punto e basta”. Parlava così Isidoro Masi quando voleva mettere le cose in chiaro e spiegare il suo lavoro al Comune di Sperlonga. Era stato proprio Cusani, infatti, a volere fortemente che il funzionario della provincia di Latina, arrestato insieme al primo cittadino e oggi di nuovo indagato in quella che gli inquirenti definiscono una “costola” dell’inchiesta Tiberio, venisse a dirigere l’ufficio tecnico di Sperlonga.

È quindi comprensibile il silenzio del primo cittadino sul sequestro della nuova ala del polo scolastico, realizzata senza fondamenta e con solaio a rischio crollo. Risulterebbe imbarazzante, se non paradossale, un intervento da parte del sindaco Cusani su quanto accaduto, essendo stato proprio lui a volere Masi all’ufficio tecnico di Sperlonga ed essendo lui stesso sotto processo per corruzione e appalti truccati.  

Il conflitto d’interesse del sindaco Cusani, tuttavia, non giustifica il silenzio assordante dell’Amministrazione Comunale. La decisione del primo cittadino di non prendere posizione su un episodio così grave, emblema di un sistema corrotto che si è spinto oltre ogni limite, non è assolutamente accettabile.

Il silenzio, del resto, è il comune denominatore in una compagine di maggioranza che in questa occasione appare più che mai inadeguata. Dagli assessori, ai consiglieri comunali fino ai delegati, non c’è stato un solo esponente di maggioranza che abbia avvertito il dovere di intervenire su un fatto così grave.

Viene sequestrata una scuola in costruzione, si parla di corruzione, di appalti truccati, di soldi rubati ai cittadini di Sperlonga, del rischio per l’incolumità dei bambini che un domani avrebbero frequentato quelle aule e nessuno ha avvertito l’esigenza di dar conto alla cittadinanza e di rilasciare una dichiarazione.

Non lo ha fatto la consigliera Paola Caporiccio, che detiene la delega proprio ai rapporti con scuola, come non lo hanno fatto i tanti altri delegati per la legalità, per le politiche giovanili, per il benessere sociale. Tutti sempre pronti a lanciarsi in imbarazzanti affermazioni sui social, a insultare i giornalisti o a ad elogiarsi a vicenda, ma tutti chiusi nel loro mutismo.

Ricoprire un incarico pubblico comporta dei doveri e delle responsabilità. Se i vari esponenti della maggioranza non sanno cosa dire, non vogliono parlare o non possono parlare, non è il caso che ricoprano questo ruolo nella nostra comunità.

Questo è il momento di essere presenti, di far valere le proprie ragioni, di difendere il nostro territorio e di opporci alla corruzione che ha inquinato il nostro paese, al punto di mettere in pericolo l’incolumità e la sicurezza dei bambini. Questa volta, il silenzio non è consentito.

 

Sperlonga, 20 settembre 2018

                                                                            Il gruppo consiliare

Lista Civica – Sperlonga Cambia