Crediti fiscali fantasma, arrestato il fratello del sindaco di Formia Taddeo

Un presunto sistema di frode fiscale finalizzato all’evasione delle imposte. Gira attorno a questo l’inchiesta della Procura di Roma che ha portato all’esecuzione di una misura cautelare nei confronti dell’imprenditore Orlando Taddeo, fratello del sindaco di Formia Gianluca, attivo da anni nel mondo imprenditoriale della tecnologia e delle telecomunicazioni.

Il provvedimento, disposto dal giudice per le indagini preliminari, è stato eseguito dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma. Secondo gli investigatori, il meccanismo illecito avrebbe provocato un danno alle casse dello Stato superiore ai 2,5 milioni di euro. Stando alle contestazioni formulate dai magistrati di piazzale Clodio, Taddeo avrebbe organizzato una fittizia attività di intermediazione nel traffico telefonico, il cosiddetto “trading telefonico”, con l’obiettivo di permettere a società italiane di creare crediti fiscali inesistenti da utilizzare poi in compensazione per ridurre i debiti verso l’Erario.

Le indagini, condotte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma e coordinate dal dipartimento “Frodi e reati tributari” della Procura della Capitale, hanno ricostruito un sistema basato sull’utilizzo di società “cartiere” sia in Italia sia in altri Paesi dell’Unione Europea. Le aziende italiane coinvolte avrebbero emesso fatture con applicazione dell’Iva senza però procedere al relativo versamento, mentre una società nazionale avrebbe successivamente fatturato a soggetti comunitari interposti. Nel complesso risultano indagate cinque persone, tra cui due residenti nel Regno Unito e in Irlanda del Nord. Attraverso le società a loro riconducibili sarebbero state emesse fatture per operazioni inesistenti per un valore complessivo superiore ai 60 milioni di euro, concentrate in un arco temporale di circa due anni.