Defibrillatori nelle scuole, la proposta dei dirigenti Opes Chiarato e Barbini

Andrea Chiarato ed Enrico Barbini, dirigenti provinciali Opes, intervengono sul tema della presenza dei defibrillatori all’interno delle scuole e di come tale pratica vada regolamentata in concomitanza con le autorità competenti.

Il mondo sportivo è strettamente connesso ad esigenze che non possono venir meno nella quotidianità dell’individuo. Una di queste è la salute di chi con il proprio fisico muove passione, divertimento o un vero e proprio lavoro.

Da sempre Opes è al fianco degli sportivi, ma con un occhio attento a tutta la cittadinanza. Ed è proprio per tali motivi che il Comitato Provinciale di Latina vuole spostare l’attenzione su un tema caldo che incentiva l’uso del defibrillatore (DAE), un piccolo dispositivo computerizzato salvavita, in grado di ripristinare il normale battito del cuore in una persona colpita da arresto cardiaco improvviso.

In tutto il Paese sono diversi i decessi all’anno per infarti mentre si pratica attività sportiva. A volte si tratta di giovanissimi atleti, per lo più di sesso maschile. Il numero di infarti senza decesso è molto più alto, a volte con gravi conseguenze perduranti nel tempo.

La presenza di defibrillatori nei luoghi aperti della città è certamente un fatto positivo che deve essere strutturato stimolando i cittadini, attraverso le associazioni ed i comitati di quartiere presenti ed attivi nelle strette vicinanze dove sono allocati tali dispositivi. Altrimenti sarebbero inutili macchinari, non mantenuti in uso, non utilizzabili da alcuno ed in stato di abbandono.

“Quello che proponiamo – commenta Andrea Chiarato Dirigente Provinciale Opes – è di realizzare uno schema virtuoso nelle palestre degli Istituti Scolastici Superiori. L’obiettivo è quello di regolamentare la presenza di defibrillatori in tutte le strutture sportive indoor degli Istituti della città e della provincia e di formare al loro uso e manutenzione chi queste strutture le gestisce e chi le utilizza. Abbiamo il dovere – conclude – di salvaguardare la vita dei nostri giovani studenti ed abbiamo il dovere di garantire loro la massima sicurezza e qualità di servizio mentre svolgono le loro formazioni scolastiche, tra cui lo sport che è il momento di maggior rischio”.

Quindi si parla di non sola presenza, che in qualche caso è già in atto, ma di un regolamento condiviso che garantisca l’efficienza e l’efficacia dei defibrillatori negli impianti sportivi indoor delle scuole superiori. Questo percorso di messa in sicurezza si può ottenere coinvolgendo la Provincia, le Amministrazioni Comunali, le ASL ed il Provveditorato.

“Il nostro è un territorio che vanta molti praticanti e grandi risultati in tante discipline, le più disparate – commenta Enrico Barbini Dirigente Provinciale Opes – Calcio, basket, pallavolo, judo, ciclismo, nuoto, tennis, canottaggio, atletica leggera e pesante, attività di palestra agonistica e dilettante. Il tutto è frutto di passioni sportive che spesso nascono nelle palestre scolastiche. L’offerta e l’accesso all’attività sportiva in generale deve essere di prima qualità e deve poter usufruire di misure a salvaguardia della salute dell’individuo”.

Considerato che il tempo di intervento utile in caso di tali condizioni critiche è di pochissimi minuti, appare evidente dunque, che la presenza di defibrillatori sia indispensabile all’interno delle palestre. Infondere la cultura della sicurezza nei nostri giovani studenti è un tratto necessario di una società evoluta e civile.

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Laureata in psicologia dello sviluppo e dell'educazione, con un master in organizzazione e sviluppo del capitale umano in ambito internazionale, da anni si occupa di comunicazione. Nel 2014 è referente di progetto presso l'ufficio stampa del Comune di Latina. Dal 2015 cura la promozione sportiva, manifestazioni, organizzazione eventi e ufficio stampa. Adora scrivere, specializzata nella gestione delle piattaforme digitali e social, sviluppa la sua creatività anche in ambito grafico.