Di Francia aderisce all’appello degli assessori alla Cultura: “Riaprire cinema e teatri”

Silvio Di Francia

Silvio di Francia aderisce all’appello degli assessori alla Cultura delle principali città italiane al presidente Conte e al Governo. “Chi aveva detto che con la cultura non si mangia – ha dichiarato – avrà la controprova. Sono migliaia e migliaia gli operatori, artisti, lavoratori dello spettacolo, imprese culturali letteralmente in ginocchio”.

“La misura assunta – si legge nell’appello – nel Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che dispone la sospensione degli spettacoli in teatri, cinema e sale da concerto, colpisce il settore produttivo italiano che più di ogni altro ha saputo adottare misure efficaci e responsabili nel contrasto alla diffusione epidemica da Covid-19. L’evidenza statistica dimostra che oggi proprio i teatri e i cinema sono, in virtù del senso di responsabilità dimostrato nell’applicazione delle misure medico-sanitarie da gestori, lavoratori e pubblico, i luoghi più sicuri del Paese, insieme a musei, spazi espositivi ed altri luoghi della cultura, mantenuti aperti dal Decreto.

In questa luce, la sospensione degli spettacoli appare ingiustificata visto che le misure disposte considerano invece compatibili altre attività che per la propria natura non possono garantire i livelli di protezione adottati nei luoghi di spettacolo, e negli altri luoghi della cultura come musei e biblioteche, per il pubblico come per gli operatori.

Il settore dello spettacolo, che vede impegnate centinaia di migliaia di professionisti, è inoltre uno dei più rilevanti settori produttivi italiani.

Da amministratori pubblici responsabili delle politiche culturali nei nostri territori seguiamo con estrema apprensione e preoccupazione l’andamento dei contagi da Covid-19 e siamo consci del fatto che nuove misure restrittive siano senza dubbio necessarie per contrastare la recrudescenza del Virus nel nostro Paese.

Tuttavia riteniamo necessario portare alla vostra attenzione che la misura appena assunta nei confronti dello spettacolo produrrà effetti economici disastrosi per un settore già duramente provato, e soprattutto priverà i nostri concittadini di un importantissimo strumento di condivisione e riavvicinamento sociale”.

Per questo gli assessori chiedono “una revisione di questa disposizione, al più presto, affinché teatri, cinema e sale da concerto possano riaprire prima del termine di efficacia del Decreto, soprattutto se le analisi di tracciamento del contagio delle ultime due settimane confermeranno la bassa, o nulla, incidenza dei luoghi dello spettacolo nella diffusione epidemica e, nelle more della riapertura delle sale teatrali, cinematografiche e da concerto, un’immediata attivazione di ammortizzatori sociali, concreti ed efficaci.