DIRETTA | Conclave 2025, è nera la prima fumata: attesa di tre ore

È ufficialmente cominciato il Conclave 2025. I cardinali elettori sono entrati nella Cappella Sistina, dove ciascuno di loro ha pronunciato il giuramento di segretezza prima di dare inizio alle votazioni che porteranno all’elezione del nuovo Pontefice. Un momento solenne, seguito con emozione dal mondo intero.

Sono 133 i cardinali chiamati a scegliere il successore di Papa Francesco. L’atmosfera in Vaticano è densa di attesa: i fedeli già affollano Piazza San Pietro, dove gli occhi sono puntati sul comignolo da cui, nei prossimi giorni, uscirà la fumata bianca. Attenzione ad’una potenziale fumata precoce, anche se improbabile.

Tra i nomi più accreditati per il soglio pontificio spiccano il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, il ghanese Peter Turkson, gli italiani Matteo Zuppi e Pietro Parolin. Ma come sempre, ogni Conclave può riservare sorprese e svolte inattese.

Di seguito gli aggiornamenti in tempo reale, minuto per minuto, direttamente dal Vaticano.

LA DIRETTA DEL CONCLAVE – Clicca sul link in sovrimpressione per “rinfrescare” la LIVE

21.00 – È NERA LA PRIMA FUMATA DEL CONCLAVE 2025. IL PAPA NON È STATO ELETTO. 

20.25 – È ormai questione di minuti. Tutti gli sguardi in Piazza San Pietro sono rivolti verso l’alto: il comignolo è pronto e il momento della fumata si avvicina. Dopo ore di attesa e preghiera, l’atmosfera si è fatta ancora più densa, più tesa, più silenziosa. I fedeli stringono rosari, alzano telefoni, incrociano le dita. Che sia nera o bianca, a breve il mondo saprà qualcosa in più sul destino di questo conclave.

19.30 – Il comignolo della Cappella Sistina continua a rimanere silente. Nessuna fumata, né nera né bianca, è ancora uscita per segnalare l’esito del primo scrutinio di questo conclave. A Piazza San Pietro, gremita di fedeli, cresce l’attesa e l’emozione, ma anche la consapevolezza che — come da tradizione — è raro che un nuovo Pontefice venga eletto al primo voto serale.

18.42 – Nel conclave del 2013, seguito alla rinuncia di Benedetto XVI, furono necessari cinque scrutini per eleggere il nuovo Pontefice. L’habemus Papam arrivò nel tardo pomeriggio del 13 marzo, al secondo giorno di votazioni. A sorpresa, venne eletto l’arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, primo Papa gesuita, primo Papa sudamericano e primo Papa a scegliere il nome Francesco, in omaggio a San Francesco d’Assisi. Un nome e uno stile che segnarono subito un cambio di passo, puntando su povertà, misericordia e riforma della Chiesa. L’emozione fu palpabile in Piazza San Pietro quando, con voce sommessa, disse: “Fratelli e sorelle, buonasera.” Uno dei momenti più iconici e ricordati di quell’elezione.

18.33 – Turisti, pellegrini, curiosi: tutti con lo sguardo rivolto in alto, verso quel comignolo da cui potrebbe uscire la tanto attesa fumata. C’è chi prega, chi canta sommessamente, chi semplicemente scruta. I maxi-schermi trasmettono immagini dalla Cappella Sistina, ma ogni mormorio si zittisce quando la telecamera indugia sul tetto. Un fremito percorre la piazza a ogni minimo movimento della fumaiola. Intanto, le campane sono pronte. Se dovessero suonare già questa sera, sarebbe un evento storico: mai una fumata bianca alla prima giornata di conclave, finora.

18.15 – Aspettando la prima fumata bianca, analizziamo i “papabili”:

  • Luis Antonio Tagle (Filippine)
    Teologo raffinato e volto carismatico del cattolicesimo asiatico. Ex arcivescovo di Manila, oggi a Roma. Vicino a Papa Francesco, ma per molti è “troppo simile” a lui.

  • Matteo Zuppi (Italia)
    Cardinale di Bologna, noto per il suo stile francescano e i ponti con il mondo laico. È il papabile “di cuore” per molti italiani, ma divide tra progressisti e conservatori.

  • Peter Turkson (Ghana)
    Stimato a livello internazionale per il suo impegno su ambiente e giustizia sociale. Sarebbe il primo Papa africano dopo secoli. Ma il suo nome circola da anni senza mai decollare davvero.

  • Christoph Schönborn (Austria)
    Decano dei teologi, mente finissima del Concilio. Autorevole, ma già molto in là con l’età: per alcuni è “l’uomo della transizione”, per altri un compromesso.

  • Jean-Marc Aveline (Francia)
    Arcivescovo di Marsiglia, vicino agli ambienti del dialogo interreligioso. Stimato per il suo equilibrio tra dottrina e accoglienza. Nome in ascesa.

  • Pierbattista Pizzaballa (Gerusalemme)
    Latino di Gerusalemme, grande esperienza diplomatica, voce lucida sul Medio Oriente. Potrebbe stupire con un consenso trasversale.

  • Víctor Manuel Fernández (Argentina)
    Teologo e prefetto della Dottrina della Fede. Fedelissimo di Francesco, ma una sua elezione sarebbe vista come una chiara “continuazione”.

18.04 – In attesa della prima fumata, vale la pena spiegare cosa accade dentro la Cappella Sistina durante il voto. I cardinali elettori, dopo aver prestato giuramento di segretezza, si avvicinano uno a uno all’altare dove è posto un’urna. Lì pronunciano la formula: “Chiamo in testimone Cristo Signore, il quale mi giudicherà, che do il mio voto a colui che, secondo Dio, ritengo debba essere eletto”. La scheda è piegata in modo da non renderne visibile il contenuto. I cardinali la depositano in un’urna posta sopra un calice coperto da un piatto d’argento. Una volta votato, tre scrutatori raccolgono le schede e le leggono ad alta voce, annotando ogni voto. Il nome più scritto viene poi registrato, ma se non ha raggiunto i due terzi dei consensi, si procede a un altro scrutinio. A fine giornata, tutte le schede sono bruciate con un prodotto chimico: fumata nera se nessuno ha raggiunto il quorum, bianca se un nuovo Papa è stato eletto. E intanto il mondo resta col fiato sospeso.

17.55 – Ora che è scattato l’Extra Omnes, i cardinali sono ufficialmente isolati dal mondo esterno. Oggi si terrà una sola votazione, come da prassi nella prima giornata: se ci sarà una fumata, sarà intorno alle 19:00, ma è quasi certo che sarà nera. Nella storia dei conclavi moderni, non c’è mai stata una fumata bianca la prima sera. Da domani il ritmo aumenterà: sono previste due votazioni al mattino e due al pomeriggio, con eventuali fumate attese attorno alle 12:00 e alle 19:00. Ogni giorno si ripeterà questo schema, fino al raggiungimento della maggioranza qualificata: due terzi dei voti. Sebbene molti cardinali sperino in un esito rapido, trovare un accordo già stasera appare improbabile. I profili papabili sono diversi e nessuno sembra ancora prevalere in modo netto. Il clima sarà di riflessione, confronto interiore e prudenza. Per ora, la Sistina resta avvolta dal silenzio.

17.52 – Mentre i cardinali sono chiusi nella Cappella Sistina, inizia il silenzio del conclave. Per ingannare l’attesa della prima fumata, diamo uno sguardo alla storia: il conclave più lungo di sempre si tenne a Viterbo tra il 1268 e il 1271. Durò ben 33 mesi! I cardinali non riuscivano a trovare un accordo, tanto che i cittadini della città toscana, esasperati, decisero di chiudere i porporati a chiave (da cui il termine conclave, “con chiave”) e persino di togliere il tetto al palazzo per affrettare la decisione. Alla fine, fu eletto Papa Gregorio X, che poi introdusse norme più rigide per evitare che la storia si ripetesse. Da allora, le regole del conclave sono molto più strette, ma lo spirito di preghiera e discernimento resta immutato.

17.47 – È stato pronunciato il solenne “Extra Omnes”: tutti gli estranei all’elezione sono usciti dalla Cappella Sistina. I cardinali elettori restano ora soli, raccolti in preghiera e discernimento. Con questo atto simbolico e solenne si apre ufficialmente il conclave: da questo momento tutto è nelle mani dello Spirito Santo.

17.36 – Da Tagle a Zuppi, da Erdő a Fernández, passando per Pizzaballa e l’africano Ambongo: i volti dei papabili sono ben noti e ciascuno ha ora varcato il confine del silenzio e del discernimento. Cresce l’attesa per l“Extra Omnes” che segnerà l’inizio effettivo delle votazioni.

17.35 – All’interno della Cappella Sistina tutto è ormai predisposto: i cardinali hanno preso posto nei loro scranni e stanno completando i giuramenti previsti dal rituale. Tra pochi minuti è atteso l’”Extra Omnes”, l’ordine con cui il Maestro delle Celebrazioni Pontificie inviterà tutti i non elettori a lasciare la Cappella. Sarà il segnale ufficiale che il Conclave entra nella sua fase più riservata e solenne. Da quel momento, solo i 133 cardinali resteranno all’interno per iniziare le votazioni.

17.18 – Continuano i giuramenti dei cardinali elettori, in fila in rigoroso silenzio, dopo la messa di questa mattina “Pro Eligendo Pontefice”. A breve l’Extra Omnes, il “Tutti Fuori”, e si darà inizio alla prima votazione.