Discarica di Montello, se non basta un mero “no” politico alla riapertura

A sinistra Carlo Medici, intervenuto in Consiglio comunale a Latina il 3 febbraio 2020. All'ordine del giorno la discarica di Borgo Montello

Basta un documento politico del Consiglio comunale di Latina per decretare la chiusura definitiva della discarica di Borgo Montello? E’ con questo interrogativo che i lavori dell’aula, iniziati questa mattina, si sono interrotti alle 14,35 per consentire una capigruppo utile a presentare integrazioni al mero “no politico” a ipotesi di riapertura e ampliamento del sito di via Monfalcone proposto dal sindaco Damiano Coletta.

Una seduta consiliare importante quella di questa mattina, che segna – per usare l’espressione di Giorgio Libralato, in rappresentanza delle famiglie Piovesan – l’avvio di “una primavera amministrativa e politica dopo 48 anni di errori” e che ha visto la partecipazione dei consiglieri regionali pontini Gaia Pernarella del M5S, Giuseppe Simeone di Foza Italia, Angelo Tripodi della Lega, Enrico Forte (presente anche come consigliere comunale) e Salvatore La Penna del Pd, dell’eurodeputato di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini, del senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini (anche come consigliere comunale) , del presidente della Provincia di Latina Carlo Medici. Invitati anche i comitati cittadini, tra cui quello di via Monfalcone rappresentato da Libralato, e dei comitati riuniti contro la discarica di Borgo Montello rappresentato da Paolo Bortoletto. Invitati a partecipare inoltre il deputato Claudio Durigon e l’europarlamentare Matteo Adinolfi, entrambi assenti per coincidenti impegni, che hanno espresso parere contrario alla riapertura della discarica attraverso missive indirizzate al Consiglio e al sindaco e lette dal presidente Massimiliano Colazingari.

A portare in aula un siffatto concentrato di rappresentanti istituzionali democraticamente eletti è stato, come ormai noto, il rischio tangibile della riapertura della discarica, per via del progetto di Ecambiente al vaglio della Regione Lazio per un ulteriore abbancamento di 38mila metri cubi di rifiuti nel lotto B della discarica di Borgo Montello (la conferenza dei servizi decisoria avrà luogo dopodomani, 5 febbraio), ma anche – come ha ricordato il consigliere regionale Simeone – per via delle diverse sentenze del Tar che ordinano alla Regione di indicare siti per la realizzazione di discariche di servizio utili a tutta l’impiantistica. Si teme l’effetto combinato di questi due fattori, da qui la barricata politica e la convocazione del Consiglio comunale come richiesto dal sindaco Coletta per dire un no secco a qualsiasi ipotesi di riapertura.

Ad avviare i lavori dell’aula è stato il primo cittadino il quale ha riepilogato la brutta, quanto tragica, storia della discarica di Borgo Montello inserendo al suo interno anche la vicenda del fallimento della Latina Ambiente. Il sindaco, forte dell’esito della conferenza dei servizi indetta dal Comune di Latina relativamente alla bonifica, che il 12 dicembre 2019 si è conclusa con la constatazione da parte di Arpa e Asl che il sito risulta ancora inquinato, con presenza di cloroformio e mancata esecuzione del capping dell’invaso S0, ha affermato che dopodomani sarà in Regione Lazio per portare l’indirizzo dell’assise civica di oggi, confidando nell’unanime decisione per la chiusura del sito che necessità la bonifica, supportata da una relazione con allegati documenti ed atti prodotti nel tempo e un suo parere negativo alla riapertura in qualità di autorità sanitaria, in quanto sindaco, poiché sito inquinato e quindi nocivo alla salute e all’ambiente. Il sindaco nel suo lunghissimo intervento è tornato a ribadire di aver chiesto alla Regione Lazio il ristoro per le famiglie danneggiate dalla presenza della discarica; “richiesta poi supportata anche da una mozione approvata dalla maggioranza”.

“Sui siti che già hanno offeso il territorio e i suoi abitanti con inquinamento e criminalità – ha detto il presidente della Provincia Medici, intervenuto subito dopo il sindaco Coletta -, c’è poco da discutere. No alla riapertura della discarica di Borgo Montello. Per Montello, come per gli altri siti che hanno offeso il territorio, vogliamo sentire parlare solo di bonifica. Però serve che la politica, e questo lo stiamo già facendo attraverso al conferenza dei sindaci, guardi oltre gli errori del passato ed investa più sulle prospettive future. La Provincia di Latina è stata la prima a presentare un piano rifiuti, ora dobbiamo attuarlo. Dobbiamo fare in modo di chiudere il ciclo dei rifiuti autonomamente, incrementando la raccolta differenziata, realizzando l’impiantistica per il compostaggio e un sito di stoccaggio per il residuo secco. Solo così possiamo impedire alle vecchie modalità di gestione del passato di riemergere. Oggi abbiamo molte possibilità, grazie alle nuove leggi, grazie ad una maggiore sensibilità ai temi ambientali. Come amministratori dobbiamo impegnarci in questa direzione”.

Positivo anche il contributo dell’eurodeputato Procaccini che oltre ad associarsi al coro dei “no” alla riapertura della discarica si è riallacciato al discorso di Medici, molto apprezzato anche dai consiglieri regionali intervenuti dopo, affermando che la politica oggi deve assumersi fino in fondo la responsabilità, con proposte condivise, per attuare il piano provinciale che prevede impiantistica pubblica, prevedendo ristori per i territori ospitanti.

A suggerire per primo al sindaco di irrobustire l’ordine del giorno odierno con atti concreti è stato il senatore Calandrini, mettendolo in guardia sul peso di un mero atto politico di fronte a questioni amministrative. Della serie non basta dire che la discarica non deve essere riaperta. Calandrini ha ricordato al sindaco dell’opportunità della variante urbanistica, predisposta dagli uffici, pronta per essere riportata in Consiglio e lasciata nei cassetti da questa amministrazione comunale.

Stesso messaggio, quello di irrobustire il deliberato, ribadito a turno dai consiglieri regionali Simeone, Forte e La Penna.

In particolare Forte ha suggerito al sindaco di emettere un’ordinanza sindacale di chiusura della discarica per questioni di igiene, e di rivalutare subito la questione urbanistica, la famosa variante degli alberelli. “Serviva anche ad impedire l’ampliamento della discarica”, ha specificato.

La Penna, nel suo intervento, ha voluto prendere atto della volontà politica forte di non consentire ulteriori abbancamenti nella discarica di Borgo Montello, ma anche lui ha voluto sottolineare che il dato amministrativo deve essere predominante. “Inutile fare la ricognizione degli errori del passato – ha aggiunto -, ma dobbiamo vedere quello che possiamo fare ora con gli atti e dare concretezza al piano provinciale dei rifiuti”.

“Per circa 50 anni la discarica di Borgo Montello è stata la ‘pattumiera’ della provincia di Latina, adesso bisogna dire basta. Per Borgo Montello è giusto fare fronte comune ed esprimere a chiare lettere un ‘no’ chiaro all’ampliamento della discarica. Sul piano politico certamente, ma anche e soprattutto sotto il profilo tecnico, dal momento che incombe la conferenza dei servizi”, così il consigliere regionale Simeone che ha inviato il sindaco Coletta e il presidente Medici a presentare un documento tecnico proprio in sede di conferenza dei servizi con il relativo parere contrario all’istanza di aumento di volumetrie per il sito di Borgo Montello.

Anche la Lega ha detto no alla riapertura alla discarica di Borgo Montello. Nella lettera inviata dall’europarlamentare Adinolfi si è sottolineata la sanzione europea anche per la malagestione del sito pontino: “Il mio auspicio è dunque quello che da questo Consiglio Comunale arrivi un forte ‘no’ all’ampliamento della discarica di Borgo Montello è un forte ‘sì’ alla sua chiusura, ma al tempo stesso ricordo che non possiamo sottrarci in futuro prossimo ad un ragionamento, che auspico sia il più possibile condiviso, su come trasformare i rifiuti da problema oggi ingestibile a risorsa per un’economia circolare sostenibile e fortemente orientata al rispetto dell’ambiente, così come ci chiedono anche le nuove norme europee”. Il deputato Durigon, attraverso lettera letta da Colazingari, e il consigliere regionale Tripodi, si sono detti fermamente contrari al progetto di Ecoambiente, ma favorevoli alla realizzazione di impianti di termovalorizzazione, “che dove realizzati hanno dato risultati positivi”. “Impianti non previsti dal piano regionale”, è stato replicato in aula.

La consigliera regionale Pernarella, da sempre contraria alla riapertura della discarica di Borgo Montello, ha voluto sottolineare il fatto che se la Provincia di Latina è stata l’unica del Lazio a presentare il piano provinciale dei rifiuti dovrebbe essere altrettanto virtuosa nel passare dalle parole ai fatti, chiudendo il ciclo: “Io mi auguro che i futuri impianti saranno istallati in zone prive di vincoli e lontani da abitazioni, in siti idonei. Non è vero che il M5s non vuole impianti; noi li vigliamo che siano sicuri e controllati a norma di legge”.

Qui la seconda parte del Consiglio comunale.