Il dramma delle foibe commemorato da Azione Pontina, grande partecipazione all’evento

Grande partecipazione alla manifestazione organizzata da Azione Pontina per ricordare la tragedia delle Foibe.

Ad aprire la serata che si è tenuta a Pontinia, presso il Corbezzolo, gli interventi dei giovani Manuel Falso e Matteo Bellachioma, che hanno sottolineato come la volontà di organizzare un evento di carattere culturale con un tema come quello affrontato, è scaturito dalla necessità di approfondire e conoscere un argomento che ai più risulta ancora sconosciuto. Nessuno vuole fare dietrologia, hanno sottolineato i ragazzi, ma il ricordare questa immane tragedia è rendere omaggio alle tante famiglie che per anni hanno vissuto il loro dramma nell’oblio e nel silenzio generale.

Il consigliere comunale Giuseppe Mochi, ha invece introdotto l’argomento dicendo che, l’intento di tali manifestazioni, in tutta l’Italia, deve essere quello di dare pari dignità a queste vittime, frutto dell’odio e della violenza ad opera dei partigiani comunisti titini e forse per questo coperti per troppo tempo! Lo sforzo, deve essere quello, che questa storia, diventi patrimonio comune della nostra nazione. Troppi ancora sono i distinguo su questa epurazione di massa compiuti a danno degli italiani.

Presente alla serata anche l’ex sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo, che ha voluto ricordare, come di quelle migliaia di famiglie fuggite per evitare di essere infoibate, molte arrivarono anche nel campo profughi di Latina.  Quindi, il nostro capoluogo di provincia ha vissuto in simbiosi con queste famiglie creando addirittura il “Villaggio Trieste” quartiere che ha ospitato decine di profughi provenienti dall’Istria e dalla Dalmazia.

Le conclusioni della conferenza, con un appassionato intervento, sono toccate all’onorevole Roberto Menia triestino e figlio di esuli provenienti dall’Istria nonché  primo firmatario della legge che ha istituito per il girono 10 novembre la giornata nazionale del ricordo. La mia missione è quella “di far conoscere questa parte di storia per troppo tempo sottaciuta e omessa anche dai libri di storia.  Sono ancora troppi i muri, troppe le incomprensioni, troppi i boicottaggi…! Menia, ha raccontato a tal proposito una sua vicenda familiare: ho chiesto a mia figlia, che va a scuola a Trieste, se in classe le avessero parlato delle foibe e di quella giornata che proprio la legge che porta il suo cognome ha istituito. No. Non è successo. Ma due settimane fa si, verso il 27 gennaio, due ore di scuola le dedicarono al genocidio degli ebrei. Io lo so che è brutta l’eterna contrapposizione tra memorie e tra morti. Io non voglio contrapporre morti e memorie ma non posso fare a meno di chiedermi perché il genocidio della mia gente, i giuliano dalmati debba valere di meno!”

Il suo intervento sulla italianità si è concluso citando il giuramento di Nazario Sauro da Capodistria: sempre, dovunque e prima di tutto italiani!”