Droga dentro e fuori dal carcere: due indagati patteggiano la pena

800 litri

Hanno patteggiato due degli imputati nel processo relativo all’inchiesta Petrus. Lo spaccio di droga sarebbe avvenuto dentro e fuori il carcere di Latina, con agenti della polizia penitenziaria, secondo l’accusa, compiacenti e corrotti. Questa mattina, davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Latina, Pierpaolo Bortone, è stata la volta di due ragazzi che hanno scelto il rito alternativo del patteggiamento.

In alternativa sarebbero stati giudicati in immediato, vista l’evidenza delle prove raccolte durante gli accertamenti.

Eduart Lala, 26 anni di origini albanesi, ha concordato una pena a un anno di reclusione per Petrus, che va a sommarsi ad una condanna per lui già definitiva di 2 anni e 8 mesi. In totale dovrà quindi scontare 3 anno e 8 mesi di reclusione. Difeso dall’avvocato Alessia Vita era accusato di aver ceduto sostanza stupefacente a Petrillone, pure indagato, che sarebbe il contatto con l’agente penitenziario Gianni Tramentozzi.

Ndricim Lalaj, 29 anni, sempre albanese, difeso da Oreste Palmieri, ha patteggiato sempre ad un anno che si è andato a sommare alla sua condanna in continuazione di 3 anni e 6 mesi. In totale sconterà quindi 4 anni e 6 mesi. Anche lui accusato di cessione stupefacenti all’esterno dell’istituto penitenziario di via Aspromonte. Entrambi hanno ottenuto gli arresti domiciliari.

Dopo la fissazione del processo in immediato molti imputati hanno scelto un rito alternativo, in tanti l’abbreviato che prevede la riduzione di un terzo di una eventuale condanna.