Elezioni europee e mondo del Commercio. Tra Bolkestein e credito, tra Automotive e negozi di vicinato

Economia e imprese

Rubrica settimanale 

di Ivan Simeone 

i.simeone@virgilio.it 

Ivan Simeone

Siamo ormai nel pieno della campagna elettorale. Le elezioni europee sono ormai prossime. Cosa fare? 

I problemi sul campo sono moltissimi ed anche se questo modello di Europa non ci piace, bisogna necessariamente confrontarcisi e cerare di modificare una istituzione che oggi è priva di una propria identità culturale, priva di una “visione comune e condivisa”.

Molte scelte che vengono fatte ci lasciano perplessi. Quindi cosa fare il prossimo 8 e 9 giugno? Certamente bisogna recarsi al voto; rimanere a casa è un grande errore.

Oggi il nostro mondo delle piccole imprese familiari, delle partite IVA come le attività del commercio necessitano di interventi seri e determinati, partendo da una nuova politica europea. Sentiamo la necessità di Leader che sostengano le nostre attività e la nostra economia.

Dobbiamo confrontarci sul problema energetico e del comparto Automotive, oggi nel pieno del ciclone con l’imposizione dell’elettrico; vi è tutta la partita degli imballaggi come del fotovoltaico in agricoltura. Per non parlare poi degli aspetti prettamente etici come la questione della maternità surrogata. Da qui poi tutto il problema del calo demografico che porta ad un invecchiamento della nostra società e con l’esigenza di improntare una nuova economia del benessere per le famiglie di oggi, con tutti i problemi che devono affrontare.

Sul piano strettamente legato al commercio, brucia ancora il caos generato dalla direttiva Bolkestein, con quindici anni di grande incertezza per molti dei nostri operatori commerciali. Vi è il problema della regolamentazione delle piattaforme commerciali dell’e-commerce, oggi primo concorrente delle nostre attività, come tutto il problema del credito, con interventi che oggi sono orientati principalmente per i grandi gruppi d’impresa, generando difficoltà di accesso alle micro-attività. I Tassi ancora oggi sono troppo alti, con mutui che sono saltati da rate di mille euro a milleottocento euro…come fanno partite IVA e piccoli imprese a fronteggiare questi costi non programmati? La Banca Europea deve intervenire sui tassi, con urgenza. Troppe oggi sono le parole “a vuoto” da parte di una politica europea che si avvinghia su sé stessa.

La politica europea deve cominciare a guardare concretamente alle attività più piccole che oggi sono la grande maggioranza del tessuto imprenditoriale; imprese che detengono molto spesso grandi competenze legate al Made in Italy. 

Nel 2023 è stata approvata una risoluzione del Parlamento Europeo per l’istituzione della “Capitale europea del commercio locale”; oggi deve essere resa operativa come volano di attività ed interventi finalizzati al rilancio del nostro commercio locale. 

Molti, troppi, sono gli interventi che poi rimangono “al palo”; vedi la Carta europea delle piccole imprese del 2000 (firmata a Lisbona) o lo Small Business Act del 2003 …ed oggi?

Abbiamo necessità di un reale cambio di passo, avere una nuova visione europea dove al centro si pongano realmente le piccole e medie imprese. Ce la faremo? Se puntiamo sulle persone giuste si avranno buone possibilità di crescita e risoluzione dei problemi. Il prossimo 8 e 9 giugno è una sfida di cambiamento!