Elezioni presidenza Provincia di Latina, l’assenza di Cisterna e Formia cambia le carte in tavola

Fino a pochi mesi fa il sindaco di Latina, con una maggioranza bulgara come quella di Coletta, avrebbe vinto a mani basse la corsa in Provincia con la legge Delrio. Oggi il commissariamento dei Comuni di Cisterna e di Formia cambia le carte in tavola e non di poco. E il perché è presto detto. L’assenza dalla competizione dei due Comuni alza il peso elettorale dei votanti (consiglieri comunali più sindaco) attribuito agli altri enti della stessa fascia di popolazione compresa tra i 30mila abitanti e i 100mila che nel caso specifico sono i Comuni di Aprilia, Fondi e Terracina. Alle passate elezioni quando in via Costa arrivò Eleonora Della Penna, primo presidente della Provincia con la nuova legge, il peso elettorale per i comuni della fascia E (Aprilia, Cisterna, Fondi, Formia e Terracina) era pari a 0,28 contro lo 0,756 attribuito al solo Comune di Latina di fascia F, tra i 100mila abitanti e i 250mila abitanti. Oggi il peso per Latina è identico, ma quello per i Comuni di fascia E, con l’assenza di Cisterna e Formia, passa da 0,28 a 0,418, il che significa che se prima, ad esempio, i voti di tre consiglieri di Aprilia (3×0,28) pesavano poco più di uno di Latina (0,84) stavolta ne bastano meno di due per coprire la distanza (2×0,418).

Dunque, una partita tutt’altro che scontata e sulla quale si sta concentrando in queste ore l’attenzione della politica partitica e delle civiche con spaccature che complicano il quadro. Tre candidati al vaglio di 459 votanti (i consiglieri e i sindaci di 31 comuni). Si tratta dei sindaci di Latina, Pontinia e Sabaudia, rispettivamente Damiano Coletta (civico), Giada Gervasi (civica), Carlo Medici (Partito democratico).

Coletta ha raccolto 75 firme, incassando il sostegno pieno di Latina Bene Comune, dei sindaci di Ventotene, Roccagorga e Lenola, comuni piccoli, i primi due con peso pari a 0,029 e il terzo con 0,067, ma che già da soli mettono in evidenza, vista la presenza di Carla Amici, della spaccatura interna al Pd. Tra i firmatari della candidatura di Coletta ci sono altri esponenti del Pd, come Nicoletta Zuliani che al Consiglio comunale di Latina siede all’opposizione, il suo voto vale 0,756, e la dem di Fondi Maria Civita Paparello che vale 0,418, ma che a quanto sembra non è l’unica dem di Fondi a preferire un candidato diverso da quello designato dal proprio partito.

Dalla parte di Medici, oltre al Pd ufficiale, ci sono Forza Italia e Idea. Un accordo trasversale ampio in nome di una collaborazione istituzionale per affrontare i nodi legati alla gestione di deleghe, quali le politiche ambientali e il ciclo dei rifiuti, il servizio idrico, la viabilità, l’edilizia scolastica e la formazione, nel rispetto degli equilibri consiliari di via Costa. Il sindaco di Pontinia oggi ha presentato la sua candidatura con 150 firme, il doppio di quelle raccolte dai suoi competitor che in termini di voti dicono poco, per l’effetto del voto ponderato, ma che la dicono tutta sulla convergenza politica di numerose amministrazioni della provincia. Solo a Fondi i voti dei soli consiglieri di Forza Italia nel loro complesso varrebbero 5,43, un terzo di quelli di Latina Bene Comune.

Ma anche il centrodestra è spaccato, come spaccato sono i civici che arrivano al voto con la candidatura di Coletta e di Gervasi. Fratelli d’Italia non si è ancora schierato, Forza Italia ha fatto l’accordo con il Pd mentre la Lega ha scelto di puntare su Gervasi con un consenso crescente di amministratori che dal 4 marzo scorso si sono avvicinati al partito di Matteo Salvini. Dalla parte di Gervasi i voti più pesanti potrebbero arrivare dall’amministrazione comunale di Aprilia il cui sindaco Antonio Terra si è già apertamente schierato insieme al sindaco di Bassiano. Per il sindaco di Sabaudia molto dipenderà da quanto riuscirà a portare la Lega e dove Fratelli d’Italia andrà a collocarsi. Il Comune più pesante, dopo il capoluogo e Aprilia, è Terracina, amministrato da un sindaco “fratello”.

Ma aldilà di ogni accordo, alleanza e pronostico i tre candidati dovranno fare i conti anche con la segretezza del voto all’interno della cabina elettorale. Inaspettata la “guerra politica” per questa competizione, di secondo livello, che riguarda i soli addetti ai lavori e che negli ultimi tempi hanno lavorato sulla stessa lunghezza d’onda sui pochi temi di competenza della Provincia, sprovvista di fondi a seguito dei continui tagli.