Equo compenso, il Pd al fianco dei liberi professionisti

Ieri sera al Circolo cittadino di Latina la presentazione della legge regionale sull’equo compenso. Una legge voluta dal Pd e da tutto il Consiglio regionale del Lazio “che rappresenta una tappa dell’iniziativa politica dem in sostegno delle libere professioni, patrimonio di conoscenza prezioso per la nostra comunità, oltre che per l’aspetto tecnico professionale”, ha sottolineato a margine il segretario provinciale Claudio Moscardelli.

A presentare la legge Eleonora Mattia, presidente della Commissione Lavoro della Regione Lazio ed autrice delle legge. Sono intervenuti il presidente della Provincia di Latina Carlo Medici, i consiglieri regionali Salvatore La Penna, relatore della legge, ed Enrico Forte. Importanti gli interventi del presidente dell’Ordine degli Avvocati Giovanni Lauretti e del presidente dell’Ordine degli Architetti Massimo Rosolini.

“Il Pd ha avviato con il segretario nazionale Nicola Zingaretti incontro con i presidenti nazionali per dare le necessarie risposte normative su temi sollevati dagli Ordini – ha spiegato Moscardelli -. Già con la legge di bilancio per il 2018 approvata a dicembre 2017, il Governo Gentiloni aveva ripreso il tema dell’equo compenso prevedendo norme a tutela delle libere professioni. Il Pd vuole recuperare un rapporto che aveva subito una ferita con alcuni provvedimenti di liberalizzazione di oltre dieci anni fa”.

La legge proposta da Eleonora Mattia e approvata dal Consiglio Regionale del Lazio “Disposizioni in materia di equo compenso e di tutela delle prestazioni professionali” ha come finalità la promozione e la valorizzazione delle attività professionali, attraverso il riconoscimento del diritto all’equo compenso per i professionisti.

La legge contiene norme di particolare rilevanza soprattutto con riferimento a incarichi o appalti affidati dalle pubbliche amministrazioni. Le prestazioni dei professionisti, infatti, verranno tutelate sulla base di istanze autorizzative presentate per conto di privati cittadini o di imprese alla pubblica amministrazione o rese su incarico affidato dalla stessa.

Entro un anno dall’entrata in vigore della legge e successivamente con cadenza annuale, la Giunta regionale riferirà alle commissioni consiliari competenti in materia di lavoro e di sviluppo economico sullo stato di attuazione e sugli effetti delle disposizioni approvate.