Erosione costa pontina, a rischio attività e infrastrutture. Il punto in Regione

Erosione della costa a Latina

“Solo su Latina manca mezzo milione di metri cubi di sabbia. Ma è un macro danno ambientale che riguarda tutta la costa laziale”. Ieri in commissione regionale Tutela del territorio, erosione costiera, presieduta da Sergio Pirozzi, lo sfogo degli operatori del settore balenare colpiti dall’erosione e dalle ultime mareggiate e l’allarme lanciato dagli amministratori locali preoccupati per le ripercussioni negative sull’economia del territorio e anche per le infrastrutture pubbliche.

L’audizione degli operatori economici della costa, insieme a quelle dei sindaci di tutti i comuni rivieraschi della provincia di Latina e dell’assessore al ramo Mauro Alessandri, era stata richiesta dal capogruppo della Lega Angelo Tripodi.

Simonetta Mancini, presidente di Assobalneari Lazio che ha lamentato la sparizione di mezzo milione di metri cubi ha chiesto ai rappresentanti regionali la dotazione di un progetto strutturale per uno sviluppo sostenibile e di dare seguito al tavolo permanente per i problemi causati dall’erosione e sgravi fiscali per le aziende, che hanno avuto danni, “ormai allo stremo”.

Gli stabilimenti del capoluogo pontino “sono arretrati verso la strada e sono arrivati ormai al limite”. Sergio Caianiello, per Assobalneari Latina, ha chiesto interventi sia finanziari a sostegno delle attività balneari e sia di ripascimento per poter affrontare la futura stagione balneare, ma che ciò non prescinda da un intervento sul lungo periodo con opere di protezione pluriennale.

Massimo Perin di Assobalneari Lazio Latina/Nettuno, lamentandosi dell’assenza dei rappresentanti del Comune di Latina, ha avvertito che se la spiaggia continua ad arretrare le concessioni sono sotto revoca. “L’estate 2020 sembra lontana ma non lo è affatto. Il ripascimento morbido impiega tempo”, gli ha fatto eco Gianfilippo Di Russo, presidente provinciale Cna Balneri di Latina.

A farsi portavoce dei disagi degli operatori balneari dei comuni pontini diversi amministratori della provincia di Latina.

Per Giovanni Passariello, responsabile dell’ufficio tecnico Lavori Pubblici di Ponza, “il dissesto idrogeologico dipende anche dall’azione erosiva del mare: “In cinque anni c’è stato un arretramento della spiaggia di Parata di 7 metri – ha detto Passariello -. Stesse condizioni alla spiaggia di Lucia Rosa, Cala Inferno, Cala Gaetano e Chiaia di Luna dove la situazione di rischio è sempre elevata. Ma una delle cose più importanti è la manutenzione periodica”.

A Sperlonga i danni dell’ultima mareggiata sono stati alle strutture pubbliche (gli accessi al mare) e alle strutture private, dove sono stati colpiti quattro stabilimenti, mentre in alcuni punti la spiaggia è sparita. “Senza spiaggia non c’è turismo – ha detto il sindaco di Sperlonga, Armando Cusani – è assolutamente consolidato da numerosi studi che non esiste altra soluzione per quanto riguarda le spiagge che intervenire con una manutenzione costante attraverso il cosiddetto ripascimento morbido. C’è un impegno della Regione in questo senso e attendiamo che questo impegno, che andava nella giusta direzione, sia realizzato”. Cusani ha poi annunciato che il Comune in questi giorni sta promuovendo con gli imprenditori la costituzione di una “società di scopo” per l’acquisto di una idrovora che sarà a disposizione degli operatori, in grado di ripascire i tratti colpiti dall’erosione “che sono sempre gli stessi”. “Così come abbiamo acquistato un’idrovora per il porto che non si insabbia più – ha aggiunto Cusani -. Poiché la manutenzione degli arenili si fa su un bene demaniale, laddove si fa una manutenzione a carico del privato, sarebbe opportuno che quel costo possa essere detratto dal canone di concessione”.

E’ notizia del mese scorso che il Comune di Terracina beneficerà di fondi regionali per la dotazione di una draga per liberare il porto dalla sabbia e realizzare opere di ripascimento (leggi qui).

“Uscire dalla logica di emergenza” è  stata la richiesta di Felice D’Argenzio, assessore all’ambiente del Comune di Gaeta, che ha riportato i danni causati dagli eventi di settembre e novembre su entrambe le riviere di ponente e di levante alle strutture balneari ma anche ai cantieri navali, sebbene, come a Sperlonga, non si sia ancora in grado di quantificare i danni.

Due tipi di danni, sugli accessi al mare e alle attività, anche a Fondi, ma soprattutto al litorale stesso, con la duna fortemente danneggiata in alcuni punti, come ha riportato l’assessore all’urbanistica del Comune, Claudio Spagnardi, che ha sollecitato l’attuazione di una delibera regionale, la numero 74, dello scorso anno, che prevede dei finanziamenti. “Non sono ancora individuati i soggetti beneficiari, auspichiamo un coordinamento forte della Regione per evitare ulteriori danni al litorale perché non tutti gli interventi precedenti hanno prodotto quelle che erano le aspettative”, ha concluso l’assessore di Fondi.

Per l’assessore al demanio del Comune di Terracina Gianni Percoco, occorre “aprire un percorso in base alle esigenze perché ogni territorio ha la sua caratteristica, iniziando con un ripascimento morbido che dia subito respiro alle attività ed investire anche i concessionari in questo percorso di recupero”.

A Formia, come ha spiegato il sindaco di Paola Villa, il fiume Santa Croce e il torrente Pontone causano danni che si collegano all’erosione costiera. “In 11 mesi sono state utilizzate circa 190mila euro di risorse comunali solo per il ripristino dei danni, non è stato fatto alcun intervento di prevenzione, ma solo per affrontare i danni causati dall’evento meteorologico”. I danni alle attività balneari ma anche all’entroterra causati dai corsi d’acqua, “è di cinque volte quello che ha affrontato il Comune, alcune strutture stanno valutando la chiusura”. Villa poi ha fatto un appello alla Regione per un supporto alla costituzione dell’ambito territoriale Sperlonga-Minturno “le cui connotazioni geografiche sono condivisibili e in cui è possibile lavorare in sinergia”.

Grandi assenti, dunque, sono risultati oltre agli amministratori di Latina, quelli di Sabaudia, San Felice Circeo (che al momento non sembra lamentare problemi gravi di erosione) e Minturno.

Intervenuti nel dibattito i consiglieri regionali pontini, Tripodi del carroccio e Giuseppe Simeone di Forza Italia.

Si prevede, se le cose continuano così – ha detto il consigliere Tripodi -, la chiusura in provincia di Latina di quasi 320 attività perché non esiste più la spiaggia. Non è solo un problema di attività commerciali, balneari, parte importante del Pil regionale, ma soprattutto quest’ultima mareggiata ha provocato il cedimento di strade, di piste ciclabili, nonché il deterioramento della duna mediterranea. Bisogna fare delle azioni concrete”. Tripodi ha inoltre invitato la Regione a sostenere gli accordi di programma previsti dall’articolo 34 del decreto legislativo 267 del 2000 (“Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”).

“Serve un piano straordinario per recuperare il tempo perso – ha detto il consigliere Simeone -. Aggressioni dal mare, dai fiumi e dai torrenti, il litorale non c’è più. Agire in maniera netta e costante e vigilare sui Comuni, la Regione ha il dovere di sovraintendere a tutto quello che si fa”.

Non solo erosione ieri in commissione ma, come accennato anche i danni causati dal maltempo.

“Per gli eventi occorsi dal 28 ottobre al 3 dicembre scorsi – ha dichiarato il direttore dell’Agenzia regionale Protezione Civile, Carmelo Tulumello – il presidente della Regione Lazio ha adottato la scorsa settimana lo stato di calamità naturale sull’intero territorio regionale. Questo è l’atto per poter richiedere al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale attraverso il quale si accede alle risorse che il Governo stanzia per fronteggiare gli eventi calamitosi. A tutti i comuni che hanno richiesto lo stato di calamità naturale – ha aggiunto Tulumello – è stata inviata la scorsa settimana una scheda ricognitiva per tentare di accedere al Fondo di solidarietà dell’Unione Europea che rappresenta per noi la più grande possibilità esistente: per gli eventi dello scorso anno sono stati assegnati 14 milioni di euro dalla Ue alla Regione Lazio”.

Infine le dichiarazioni dell’assessore Alessandri: “Riguardo alla necessità di un piano di difesa integrato delle coste – ha detto il delegato di Zingaretti – ricordo che la delibera di Giunta approvata nel febbraio 2019, dopo una fase di ascolto dei territori, fatta con i consiglieri regionali, contiene anche l’obiettivo di definire il piano di difesa integrato delle coste. Lo strumento che la Regione ha messo in campo è proprio questo, che produrrà un quadro generale prima della fine dell’inverno del prossimo anno”.

Sulle risorse finanziarie in favore degli enti locali, l’assessore Alessandri ha ricordato che sono state messe a bando sia per il ripascimento che per il dissesto. “Abbiamo liquidato già il 20 per cento (a Latina, Sabaudia, Terracina e Fondi) e siamo in attesa degli stati di avanzamento di tutti questi interventi – ha sottolineato -. Abbiamo messo in campo anche strumenti innovativi ai quali abbiamo dato un seguito, il protocollo Latina-Sabaudia sulla difesa della costa, dove la Regione copre un milione e 100mila euro”.

Ma a proposito dell’attesa dello stato di avanzamento degli interventi, vale la pena ricordare che pochi giorni fa il presidente della commissione Ambiente del Comune di Latina, il consigliere Dario Bellini, ha dichiarato che sarà a ridosso della prossima bella stagione che saranno distribuiti 20mila metri cubi di sabbia” (leggi qui). L’argomento sarà affrontato domani nella stessa commissione.

L’assessore Alessandri ha infine annunciato, in vista dell’imminente audizione per la sessione di bilancio, “uno sforzo ulteriore e straordinario rispetto alle risorse già stanziate”.