Farmaci e droga, ecco chi sono i 9 arrestati ieri

Sono Emanuele Candelora, 25 anni, Matteo Cardinali, 24 anni, Loris Morettini, 36 anni, Dante Pontecorvi, di 55 anni residenti a Cisterna di Latina e Gian Paolo Zaccheo residente a Doganella Doganella i quattro uomini finiti in carcere nell’ambito dell’operazione del Nas di Latina, denominata “Fake for drugs”. Per altri cinque sono invece scattati gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Si tratta di  Daniele Belli di 32 anni di Doganella nel territorio di Sermoneta, Alessio Bianchi, 25 anni di Latina, Enrico Tarsia di 26 anni e Aurorisa Prisinio di 23 anni entrambi di Cisterna.

L’indagine, avviata nell’ottobre 2023, è partita da controlli sulla dispensazione dei farmaci in alcune farmacie pontine. In quell’occasione erano state rinvenute ricette mediche false per l’ottenimento di ossicodone, un potente antidolorifico oppioide con effetti superiori alla morfina, prescritto esclusivamente con ricetta speciale. I successivi accertamenti hanno ricostruito il sistema con cui gli indagati, utilizzando documenti falsi e prescrizioni contraffatte, riuscivano a rifornirsi in farmacie delle province di Roma e Latina. Tra ottobre 2023 e febbraio 2024 sarebbero state sottratte circa duemila compresse di ossicodone, rivendute poi sul mercato nero a circa 15 euro l’una, per un profitto illecito stimato in oltre 30 mila euro.

Le indagini hanno inoltre fatto emergere un secondo filone di attività criminale: alcuni membri della rete gestivano anche un canale di spaccio di cocaina, strutturando così un doppio mercato illegale. Attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali e videoriprese, i Carabinieri hanno delineato ruoli, gerarchie e modalità operative del gruppo.

Durante le perquisizioni, i militari hanno rinvenuto hashish, marijuana, confezioni di farmaci a base di ossicodone, ricette mediche false, un computer e telefoni cellulari utilizzati per la redazione di documenti contraffatti. Su un iPhone, in particolare, sono state individuate immagini riconducibili a un documento d’identità falso. Il materiale sequestrato conferma la pericolosità di un’organizzazione che non si limitava alla falsificazione documentale, ma operava su più fronti: dal commercio illecito di farmaci ad alto rischio di abuso al traffico di stupefacenti tradizionali.

Secondo gli inquirenti, l’attività del gruppo non rappresentava solo un business illecito da migliaia di euro, ma anche un grave pericolo per la salute pubblica. L’uso non controllato di ossicodone, destinato esclusivamente a pazienti con dolori cronici o oncologici, può infatti causare dipendenza, overdose e danni irreversibili se assunto senza prescrizione e monitoraggio medico.