Firmato il nuovo Dpcm. Lazio “zona verde”: coprifuoco alle 22, dad alle superiori

Il premier Giuseppe Conte ha formato il nuovo Dpcm poco dopo la mezzanotte. Entrerà in vigore il 5 novembre fino al 3 dicembre e divide l’Italia in tre aree. Le zone rosse, arancioni e verdi. Per l’ufficialità delle regioni più a rischio, medie e sotto controllo dovremo attendere ancora un giorno, ma sembra che Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta siano “rosse”, Puglia, Sicilia, Liguria e forse il Veneto “arancioni”, mentre tutte le altre “verdi”.

Nelle zone a minor rischio il coprifuoco scatterà alle 22. Fino alle 5 di mattina non si potrà uscire se non per comprovati motivi di lavoro o salute.

Didattica a distanza per le scuole superiori che già la stavano applicando in molti casi al di sopra del 75%. Ora sarà al 100%  per tutti. Capienza sui mezzi pubblici al 50%: l’80% non aveva convinto nessuno.

I centri commerciali saranno chiusi nel weekend e nei giorni festivi. Chiusi anche musei, mostre e sale bingo. Stop alle crociere. I concorsi pubblici sono tutti rinviati a data da destinarsi, anche quello della scuola, con la sola eccezione di quelli che riguardano il personale della sanità. Sarà consentito l’accesso ai parchi, sempre rispettando la regola del distanziamento di un metro.

Nelle zone arancioni ristoranti, gelaterie e pasticcerie resteranno chiusi sempre. Aperti ancora i parrucchieri e i centri estetici. Sempre secondo la bozza saranno vietati gli spostamenti tra Comuni.

Molto più restrittive le misure nelle zone rosse. Sarà vietato ogni spostamento tra Comuni, e perfino gli spostamenti all’interno dei Comuni, salvo che per esigenze lavorative o di necessità o di salute. Didattica a distanza dalla seconda media (salvo i minori disabili). Chiusi bar, pasticcerie, ristoranti, e tutti i negozi che non vendono beni essenziali. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e – fino alle 22 – la ristorazione con asporto, con divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze. Restano aperti i negozi di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti. E le industrie. I servizi essenziali saranno garantiti.