Si sono conclusi i lavori di ristrutturazione e suddivisione di un appartamento situato nel centro di Fondi, trasformato in due unità abitative più piccole destinate all’edilizia popolare. L’intervento ha consentito un nuovo scorrimento della graduatoria comunale, offrendo risposta alle richieste abitative del territorio.
Il progetto è stato finanziato attraverso un bando regionale per la ristrutturazione di beni confiscati alla criminalità organizzata, ottenuto dal settore urbanistica guidato dall’assessore Claudio Spagnardi e dal dirigente Bonaventura Pianese. L’appartamento riconvertito rappresenta uno dei tanti beni confiscati assegnati al comune di Fondi, sempre più impegnato a trasformare questi spazi in risorse per la collettività. Particolare attenzione è stata rivolta all’edilizia residenziale pubblica, che rimane la principale destinazione d’uso di questi immobili.
In altri beni più ampi sono già stati realizzati un centro antiviolenza, una sede dell’Ares 118 e una casa famiglia per minori, attualmente in fase di completamento. Alcuni locali non abitativi sono, invece, stati assegnati ad associazioni impegnate nel sociale.
“Fondi si conferma un Comune virtuoso sotto il profilo dell’utilizzo e dell’assegnazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata – commentano il sindaco di Fondi Beniamino Maschietto e l’assessore all’Urbanistica Claudio Spagnardi – non solo la maggior parte degli immobili sottratti alla malavita e affidati all’Ente sono stati riassegnati, ma gli uffici competenti sono anche riusciti ad ottenere cospicue risorse per la ristrutturazione e la fruibilità di locali. L’inadeguatezza di finiture e impiantistica dei beni confiscati è infatti la difficoltà principale con cui devono misurarsi gli Enti chiamati a mettere a disposizione della collettività stabili molto spesso in condizioni non ottimali. Nel caso di Fondi, invece, a seguito di una valutazione su quali fossero le necessità della popolazione, siamo riusciti a partecipare a due appositi bandi per ristrutturare gli immobili e renderli idonei allo scopo, in questo caso edilizia popolare. Con questi ultimi due salgono a otto gli appartamenti sottratti alla criminalità e utilizzati per far scorrere le graduatorie Ater”.