Formia, borsa viveri e trasporto infermi ostacolati dalla burocrazia. La Cri lasciata sola. Affondo di Cardillo Cupo

Pasquale Cardillo Cupo e il sindaco di Formia Paola Villa

La Croce Rossa Italiana – comitato Sud Pontino, con un avviso pubblico, informa che le richieste per il trasporto infermi e per l’assistenza sanitaria di primo soccorso da parte degli utenti di Formia potranno essere effettuate solo via mail o con telefonata mobile a causa di problemi logistici. Sempre a causa di problemi logistici la stessa Cri avverte gli utenti di Formia che la distribuzione della borsa viveri non potrà essere effettuata presso la consueta sede. La Croce Rossa Italiana, scusandosi per il disservizio non voluto dall’associazione, informa che sta organizzando la distribuzione della borsa viveri presso la sede di Gaeta o Minturno.

“Purtroppo è passato solo un mese dell’insediamento della nuova amministrazione ma già iniziano ad affiorare gravi problemi sul territorio”, commenta il consigliere comunale di Formia, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo. L’esponete di opposizione segnala il disagio di centinaia di anziani e di famiglie formiane che “non avranno più la possibilità di avere la borsa viveri a Formia, come accadeva da anni presso la Croce Rossa di Formia ma saranno costretti a recarsi a Gaeta o a Minturno”.  Per molti “non sarà più possibile recarsi in sede per organizzare il trasporto infermi e l’assistenza sanitaria di primo soccorso, che proprio nel periodo estivo raggiungeva il massimo della sua efficacia dando un supporto nei momenti di maggiore difficoltà”, continua Cardillo Cupo prima dell’affondo.

“Avevamo dato la disponibilità – attacca l’avvocato – ad offrire alla nuova Amministrazione quella rete di sani rapporti e relazioni istituzionali di cui Formia ha un bisogno vitale per affrontare le difficili sfide del momento, ma evidentemente si è preferito lasciare sole le associazioni, anche quelle dal respiro internazionale e dalla spiccata vocazione sociale. Invitare le associazioni a recarsi a Roma, presso la sede della Regione, per risolvere i problemi amministrativi che sistematicamente si presentano alle Amministrazioni Comunali di ogni territorio, ricorda molto la vendita della Fontana di Trevi di Totò, con la differenza che nella vita reale le persone hanno un disperato bisogno di concretezza, reale ed effettiva”.

“Auspichiamo un immediato intervento risolutore del sindaco e della sua amministrazione per affrontare con assoluta priorità questo che è un problema sociale primario e inderogabile – conclude il consigliere -. Ad andare a Roma alla Regione a risolvere un problema cosi imminente è sempre stato il sindaco, non certo i soci delle singole associazioni, che probabilmente avrebbero problemi anche ad individuare la sede e l’Ufficio a cui rivolgersi”.