Formia, la culla dei fumetti italiani: il ritrovamento storico di Mattej

Formia è da tempo conosciuta per essere la patria di grandi fumettisti e disegnatori, e questa tradizione continua a stupire. Dalle opere di Simone Lucciola a Rocco Lombardi, fino ai talenti come Marco D’Ambrosio, noto come Makkox, e “Zero Calcare”, la città ha dato i natali a numerosi artisti di rilievo nel panorama dei fumetti italiani.

L’entusiasmo per il mondo dei fumetti è in costante crescita, con sempre più appassionati che partecipano agli eventi dedicati al genere in tutta Italia. E una recente scoperta ha portato Formia a essere protagonista di un momento storico nell’ambito dei fumetti.

Gli organizzatori di Comicon Napoli hanno annunciato di aver fatto una scoperta straordinaria: il ritrovamento dell’albo a fumetti italiano più antico conosciuto, datato al 1849. Intitolato “Le Disavventure Tragicomiche di Ciccillo”, l’albo è stato disegnato dal pittore formiano Pasquale Mattej.

Questo albo presenta una serie di gag che raccontano le vicende dell’ingenuo Ciccillo, offrendo una satira della borghesia dell’epoca. L’albo sarà la principale attrazione di quest’anno alla Mostra D’Oltremare a Napoli, con una mostra intitolata “L’Inarrestabile Ciccillo, 175 anni del primo albo a fumetti italiano”.

Pasquale Mattej, nato a Castellone nel 1813, era noto principalmente come pittore, disegnatore, archeologo, saggista, scrittore e poeta, ma ora emerge anche il suo ruolo pionieristico nel campo dei fumetti italiani. Con il suo spirito innovativo, Mattej ha creato quello che oggi possiamo considerare il primo fumetto italiano, seguendo le orme del disegnatore svizzero Töpffer, primo autore di libri a fumetti al mondo.