Formia, truffe online: denunciate quattro persone

Una pattuglia della Polizia

Mettevano annunci sui principali siti dedicati alla vendita di prodotti online, poi dopo avere incassato la somma per intero o un sostanzioso acconto sparivano nel nulla, facendo perdere le proprie tracce. Grazie all’impegno profuso dalla polizia di Stato della questura di Latina, che hanno raccolto numerose denunce da parte dei cittadini di Formia, quattro persone sono state denunciate a piede libero. Si tratta di V.M., classe 1993 di Perugia, M.I. del 1957 di Catania, B.R. classe 1967 di Napoli e B.A. del 1973 di Milano. Stando a quanto riportato dalle vittime, i quattro truffatori avrebbero usato portali online di e-commerce (subito.it – e.bay – kijiji.it ), per porre in vendita a prezzi vantaggiosi telefoni costosi, auto, strumenti musicali e pc. Contattati dagli ignari acquirenti, dopo aver contrattato il prezzo si facevano pagare la somma intera o un anticipo attraverso bonifico bancario o postepay. Ottenuto il pagamento svanivano nel nulla, senza recapitare la merce alla vittima, che solo in quel momento si rendeva conto del raggiro. A nulla valevano le rimostraze ai siti, che si limitavano a oscurare gli annunci truffaldini. Grazie all’impegno degli agenti del commissariato di Formia, che hanno raccolto dalle vittime tutti i dati utili all’identificazione degli autori della truffa e incrociato gli account di posta elettronica con quelli degli intestatari delle carte postepay e utenze telefoniche, i truffatori sono stati identificati e denunciati per truffa dalla procura di Cassino. La polizia raccomanda, per non subire raggiri nel corso di acquisti on line, di acquisire un recapito telefonico certo del venditore, un suo riferimento bancario ovvero gli estremi di una carta di credito dove accreditare il corrispettivo della compravendita. Inoltre, a seguito di indagini tese ad arginare il fenomeno delle scommesse clandestine, è stata denunciata una persona di Formia per “Attività organizzata di accettazione e raccolta di scommesse clandestine”, in quanto priva di ogni titolo autorizzativo per lo svolgimento dell’attività medesima