Foto di Patricia uccisa dai cani, la protesta per la verità

Un presidio silenzioso ma molto sentito si è svolto davanti al Tribunale di Latina per tenere viva l’attenzione sul caso di Patricia Masithela, la 26enne morta lo scorso gennaio dopo essere stata sbranata da quattro cani nella zona del Piccarello. A spingere i familiari a scendere nuovamente in piazza non è solo il dolore per la tragedia, ma la richiesta – rimasta finora inevasa – di chiarimenti sulla circolazione di alcune immagini del corpo della giovane, scattate subito dopo l’aggressione.
Secondo i congiunti, quelle foto sarebbero state realizzate tra ambulanza e pronto soccorso, per poi finire in gruppi WhatsApp frequentati da sanitari e, in breve, raggiungere persone estranee all’ospedale. La famiglia aveva presentato mesi fa una denuncia per vilipendio di cadavere e revenge porn, ma racconta di non aver ricevuto convocazioni né aggiornamenti: «Abbiamo consegnato tutto alla Procura, ma da allora silenzio», afferma il cognato Fabio Pacini, che ha promosso il sit-in.
Anche la sorella della vittima, Line, ha ribadito la volontà di proseguire la battaglia: «Chiediamo solo che venga accertato chi abbia scattato e diffuso quelle immagini. Non vogliamo che la memoria di Patricia venga oltraggiata o dimenticata».
Le indagini sulla morte della giovane continuano, mentre la famiglia attende risposte su entrambe le vicende.