Gaeta, un’interrogazione parlamentare sui lavori al Mausoleo di Lucio Munazio Planco

Il Mausoleo di Lucio Munazio Planco

Forte polemica nel Parco della Riviera di Ulisse a Gaeta per i lavori di riqualificazione del Mausoleo di Lucio Munazio Planco, l’importante monumento storico vincolato dalla normativa sui beni culturali e situato anche all’interno di un’area protetta della Rete Natura 2000. I lavori, finanziati con fondi del PNRR nell’ambito del programma “Caput Mundi”, prevedono il restauro del Mausoleo, la sistemazione degli accessi, nuovi percorsi senza barriere e l’installazione di elementi illuminotecnici. Il progetto è stato approvato dal Comune di Gaeta tramite Conferenza dei Servizi e promosso dalla Soprintendenza competente.

Tuttavia, alcune opere già realizzate, in particolare rampe, scale e piazzole in cemento armato, oltre a due prefabbricati destinati ai servizi igienici, hanno suscitato proteste da parte di cittadini, esperti e consiglieri comunali. Secondo quest’ultimi, queste strutture avrebbero un impatto troppo pesante sul paesaggio e “deturperebbero” la visuale del monumento, alterando il valore storico e ambientale dell’area. La situazione è diventata ancora più delicata dopo che lo stesso Soprintendente Alessandro Betori avrebbe riconosciuto pubblicamente che alcuni elementi aggiunti “non sono esteticamente neutri”, ammettendo indirettamente la natura invasiva dell’intervento.

Il 19 ottobre 2025 alcuni consiglieri comunali hanno presentato un esposto alla Procura Generale, ai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e al Ministero della Cultura per segnalare le presunte criticità del progetto. Un’ulteriore questione riguarda i pareri mancati. L’Ente Parco Riviera di Ulisse e la Regione Lazio, secondo quanto denunciato, non avrebbero espresso nei tempi previsti il proprio parere tecnico in Conferenza di Servizi, come richiesto dalla legge.

Da qui nasce l’interrogazione parlamentare rivolta ai Ministri della Cultura e dell’Ambiente, che ha l’obiettivo di chiarire se i lavori rispettino pienamente le norme di tutela paesaggistica e archeologica; se vengano effettuati i controlli previsti durante l’esecuzione del progetto; quali azioni siano previste per scongiurare danni irreparabili al patrimonio culturale; se, alla luce delle proteste, sia possibile una revisione del progetto e quali strumenti di trasparenza e partecipazione pubblica siano attivabili per coinvolgere maggiormente la comunità locale.