Gestione del territorio a Sabaudia, Confcommercio e Sib all’attacco: economia stritolata da sigle, vuoti e vincoli

Trentaquattro anni di assenza di gestione del territorio e norme di salvaguardia che ingessano lo sviluppo. Queste in sintesi la foto scattata dalla Confcommercio e dal Sindacato italiano Balneari di Sabaudia intervenuti nei giorni scorsi all’incontro tenutosi nei giorni scorsi presso la sala convegni dell’Ente Parco Nazionale del Circeo sul tema del Piano Territoriale Paesistico Regionale e lo sviluppo del territorio. 

“Ha ragione il sindaco di Pontinia quando afferma che fare fare ricettività è impossibile”, ha esordito Manuele Avagliano, presidente di Confcommercio Sabaudia, aggiungendo che Sabaudia ne ha assolutamente bisogno e che occorrono indicazioni precise. Ed è per questa ragione che Avagliano ha anticipato di voler chiedere al più presto che l’associazione che rappresenta sia convocata alle eventuali commissioni regionali competenti per la realizzazione del Ptpr, in modo da poter esporre il punto di vista degli imprenditori imprenditori, nell’ottica di una più totale collaborazione. 

Avagliano, nel suo intervento, è andato a ritroso di 42 anni. “Siamo nel 1977, anno in cui viene redatto un PRG (piano regolatore generale) che garantisce stabilità e prospettive alle imprese – ha detto –, otto anni più tardi, nel 1985 nasce la legge Galasso che cassa il PRG. Nel 1998 nasce il PTP (piano territoriale paesistico) approvato senza tener conto delle osservazioni fatte dai portatori di interesse. Nove anni dopo: nel 2007 nasce il PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale). Per poi giungere ai giorni nostri e trovarci con trentaquattro anni di assenza di gestione del territorio. Non abbiamo solo perso opportunità di sviluppo, bensì unintera generazione di imprenditori che hanno lasciato la città di Sabaudia. Neanche l’istituzione dell’Ente Parco del Circeo – ha aggiunto – è riuscita a dare certezze, poiché solo dopo quattordici anni è riuscito ad elaborare un piano non condiviso “a sufficienza” con i portatori di interesse e profondamente inadeguato alle aspettative dei cittadini. Le prospettive del Piano non garantiscono uno sviluppo turistico di qualità. Ad oggi – sottolinea Avagliano – non sappiamo se il PTPR è sovraordinato al Piano o viceversa, ci troviamo di fronte ad una vera e propria prova di virilità tra Parco e Regione. Guardando la piantina sulla vincolistica, su tutto il territorio viene stimato un 40% quando le zone vincolate a Sabaudia sono pari al 60/70%. Di tempo se n’è perso tanto, dalle parole occorre passare ai fatti”. 

Per Mario Gangi, presidente locale del Sib, l’approvazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale e lo sviluppo del territorio è di fondamentale importanza “in quanto il territorio soffre oramai di un’atavica mancanza di pianificazione”. “Ci troviamo da anni – ha detto il rappresentante dei balneari – soggetti alle norme di salvaguardia (le quali dovrebbero essere transitorie) che ingessano lo sviluppo. Ma non è possibile esimersi dal constatare come tale PTPR così come redatto crei ulteriori restrizioni, ed è manchevole di una armonizzazione con leggi già vigenti, per esempio nel comparto balneare la L.R. 13/07 ed il regolamento conseguente, dettano precisi requisiti da possedere da parte degli stabilimenti balneari, molti dei quali irrealizzabili in quanto richiedono strutture non consentite dal vigente PTP ed anche dal PTPR così come proposto. E’ necessario – ha concluso – superare tali discrepanze ed altresì i redattori di piani devono “calpestare” i territori che pianificano, capire le zone e vedere i luoghi. In estrema sintesi regole chiare comprensibili e soprattutto non in contrasto tra loro”.